11 Novembre 2023 - 08:21:50
di Giustino Masciocco
Il Centro Turistico del Gran Sasso, come spesso succede, si trova nel pieno di una bufera politico amministrativa, con il sindaco che, attraverso un proprio decreto, in attesa di “opportune modifiche ed aggiornamenti del regolamento, inserendo anche criteri oggettivi ed analiticamente misurabili per la valutazione degli Amministratori Unici delle società in house” ha inteso nominare due supporti tecnico – amministrativi, nelle persone della dottoressa Maria Pia Mazzocco e dell’architetto Vincenzo Tarquini.
Certo che, le bufere di vento e di neve che spazzano il Gran Sasso, sono come il “ponentino”, rispetto alle discussioni che attanagliano la gestione della S.p.A. il cui capitale è nelle mani del nostro comune. Oggi, l’assessore Paola Giuliani e il consigliere Luigi Faccia, smentiscono in modo categorico che queste nomine possono essere considerate un commissariamento.
Come le potremmo chiamare? Aiuto amministrativo, consulenze gratuite, analisi delle situazioni interne? Se non è zuppa, è pan bagnato, il sindaco Biondi, probabilmente stufo di dover ripianare, continuamente, le perdite d’esercizio, ha inviato due dirigenti che possano analizzare e riferire, in modo asettico e senza dover nascondere nulla, la situazione vera del bilancio della partecipata.
Dalle informazioni in nostro possesso, riteniamo che in tutta questa vicenda possa entrarci anche la mancata attuazione della convenzione tra il comune dell’Aquila e l’ASBUC di Assergi, firmata nel 2010 dal sindaco pro tempore Massimo Cialente e Franco Sabatini, allora presidente dell’ASBUC. Un addendum a quell’accordo è stato depositato un paio di anni fa ma, purtroppo, non si vede quando potrà essere analizzato e magari sottoscritto.
Il collega Antonio Giampaoli (del sito Assergi Racconta), intervistò i protagonisti di quell’accordo e l’attuale consigliere di maggioranza Luigi Faccia, anche allora in consiglio, dichiarò: “Provo in questo momento una felicità immensa per la sottoscrizione di un accordo storico, dopo vent’anni di liti si è messo fine al contenzioso iniziato nel 1985 quando, come presidente degli Usi civici, firmai la convenzione con il Comune dell’Aquila. Una convenzione disattesa dalle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute in tutti questi anni. Adesso si può davvero pensare a programmare lo sviluppo delle enormi, e tutt’ora inespresse, potenzialità del Gran Sasso”. Da allora sono passati dodici anni, e sul Gran Sasso si continuano a dire e fare, sempre le stesse cose.
L’accordo prevedeva che, dal primo gennaio 2013, il comune dell’Aquila avrebbe dovuto pagare la somma di 150.000,00 euro annui, all’ASBUC di Assergi, in cambio del comodato d’uso per novantanove anni delle are soggette a uso civico e sulle quali insistono gli impianti di sci e le strutture ricettive. Sarebbe opportuno che qualcuno si occupasse di tale situazione.
La mancata attuazione di tale convenzione potrebbe portare anche beghe legali, infatti, il CTGS ha stipulato dei contratti di affitto di alcuni locali storici, dopo regolare bando pubblico ma, al momento della registrazione del contratto, qualcuno si è accorto che il CTGS non risulterebbe essere proprietario dei locali. Se così fosse, gli imprenditori che hanno speso somme importanti per rendere fruibili i locali affittati, quali tutele potranno avere, riguardo al possibile, mancato, deposito nei pubblici registri dell’affidamento?
Per tutti questi motivi, finire e aggiornare l’accordo tra Comune e ASBUC, potrebbe essere una cosa più che sensata.