14 Novembre 2023 - 09:32:19

di Redazione

Esprime solidarietà a Pierino Giorgi e a tutta la Fraterna Tau, Alfonso D’Alfonso, coordinatore regionale di Demos “per i continui e meschini attacchi messi in essere da personaggi palesemente disinformati o altrettanto palesemente animati da malafede e ipocrisia”.

“Se il riferimento al sostegno dato da Giorgi alla candidata sindaca Stefania Pezzopane vuole essere una velata minaccia, suggeriamo di non perdere tempo – precisa D’Alfonso in una nota – A farci paura, e lo dico anche a nome di Giorgi, non sono presunte minacce di questo tipo, ma piuttosto sono gli argomenti e il livello raggiunto dal confronto della politica locale che non fa onore al prestigio che dal dopoguerra fino a qualche anno fa, ha goduto la massima Assise cittadina”.

“Chi afferma che Giorgi e la Fraterna Tau erogano sevizi agli immigrati solo per incassare gli stanziamenti statali, mentre il volontariato si fa gratuitamente senza nessun compenso, non sa di che parla – prosegue – Costoro ignorano i costi della macchina organizzativa e del lavoro necessario per svolgere questo servizio, lavoro quotidiano a cui si aggiunge il volontariato. Ergersi a giudice di chi dedica la propria esistenza agli ultimi e agli emarginati impone un attento esame di coscienza per essere certi di non avere mai preso scorciatoie privilegiate per rientrare tra i tutelati di una società che troppo spesso premia chi è vicino al potere rispetto alla meritocrazia e al bisogno”. In riferimento poi alle sanzioni elevate ai ragazzi stranieri seduti sui finestroni dei portici di San Bernardino, D’Alfonso aggiunge: “più che un’azione di contrasto alla movida violenta a me pare un comportamento quantomeno sproporzionato per come si sarebbero svolti i fatti. Come si pretende che dieci ragazzi stranieri da poco in città, siano a conoscenza di un’ordinanza di diversi anni fa sconosciuta persino alla maggioranza degli Aquilani? Gli amministratori che si ergono a paladini di quanto accaduto, se erano a conoscenza dell’ordinanza potevano farsi parte attiva per  far installare una segnaletica adeguata sul posto, scritta in diverse lingue ben visibile ai residenti, turisti o immigrati in mancanza della quale ho serie perplessità circa la legittimità di una sanzione che colpisce non un comportamento finalizzato a procurare un  evidente danno materiale, bensì  solo il mancato rispetto di un divieto  dovuto a un’ordinanza che in nessun modo poteva essere conosciuta”.

“Mi permetto altresì di suggerire all’amministrazione di verificare la possibilità di una messa in sicurezza della seduta dei portici, in modo non impattante e nel rispetto della normativa, in modo da revocare un’ordinanza che priva i giovani, e non solo, di un rito che ormai si ripeteva da diverse generazioni ovvero la chiacchierata seduti sul muretto -conclude – Abbiamo tanti argomenti su cui è giusto che ci si confronti anche duramente ma evitiamo che ci si accapigli per dieci ragazzi innocenti che si stavano godendo un momento di socializzazione con coetanei nella città della pace e del perdono