21 Novembre 2023 - 11:56:16
di Martina Colabianchi
Stamattina, alla presenza della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e dell’assessore alle Pari Opportunità Ersilia Lancia, ha preso il via la campagna di diffusione del 1522, il numero verde nazionale antiviolenza e stalking, sui mezzi del trasporto pubblico.
L’iniziativa, promossa dal Comune dell’Aquila in collaborazione con Ama e con il settore Trasporti, è stata lanciata in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del prossimo 25 novembre.
Il numero, attivo 24 ore su 24 e a disposizione tutti i giorni delle donne vittime di violenza e stalking, sarà pubblicizzato in tutti i periodi dell’anno perché la violenza di genere è un’emergenza quotidiana e di cui quotidianamente bisogna parlare, fare informazione, prevenzione e soprattutto offrire protezione e ascolto alle donne vittime di abusi di ogni tipo. Sono 49 le donne che, dall’inizio dell’anno, sono state accolte dal centro antiviolenza “Donatella Tellini” dell’Aquila.
“I dati ci dicono che tutte le volte che questo numero di emergenza, 1522, viene portato all’attenzione si impennano le chiamate – spiega l’assessore Lancia. Dobbiamo mettere in sicurezza le donne, aiutarle a denunciare e dar loro prospettiva. Pubblicizzare il 1522 significa fermare, dare coraggio e rendere forti tutte le donne, renderle capaci di denunciare di fronte anche solo alle prime avvisaglie di violenza“.
La giornata è iniziata con una conferenza stampa in piazza Battaglione Alpini. A seguire, la ministra del governo Meloni, il primo cittadino e l’assessore sono saliti a bordo di uno degli autobus Ama allestiti con la pubblicità del 1522 che ha percorso alcune strade della città.
“Il 1522 è un modo per non far sentire sole le donne, una prima risposta della comunità che si stringe intorno alle donne e certo non può essere pubblicizzato soltanto intorno alla Giornata contro la violenza, dobbiamo diffonderlo molto di più perché abbiamo visto che quando viene diffuso le telefonate sono molte di più, quindi dobbiamo farlo conoscere“, queste le dichiarazioni della ministra Roccella in merito all’iniziativa.
Per quanto riguarda l’azione del Governo nazionale per contrastare la violenza contro le donne, Roccella spiega: “La legge contro la violenza, che è in Parlamento ed è stata già votata alla camera all’unanimità e sarà votata dopodomani al Senato, dimostra una convergenza di idee con l’opposizione su questo tema. Altre volte non è successo così pur sullo stesso tema, cioè altre leggi sulla violenza non sono state votate dall’opposizione in altre legislature. C’è stata già un’apertura da parte nostra perché riteniamo che contro la violenza sulle donne dobbiamo lottare veramente tutti insieme, questo è il nostro metodo“.
“Per quanto riguarda il codice rosso, – ha proseguito la ministra – legge di Giulia Buongiorno, abbiamo continuato a legiferare proprio sul suo solco e cioè sull’idea dell’urgenza. Quello che abbiamo voluto fare con questa legge è reprimere non dopo che le cose sono avvenute, ma di prevenire e quindi di interrompere il ciclo della violenza attraverso delle misure cautelari e l’ammonimento, che è iniziativa del Questore, e con cui a volte già si risolvono alcune situazioni molto pesanti“.
Sull’ultimo tragico femminicidio, il caso della giovane Giulia Cecchettin uccisa presumibilmente a coltellate dall’ex fidanzato, e sulle polemiche politiche che ne sono scaturite, Roccella afferma: “Quello che viene spontaneo, oltre al dolore che sempre tutti noi proviamo quando vediamo una vittima coì giovane, ma comunque un’ulteriore vittima, c’è la volontà, la spontanea esigenza di fare qualcosa tutti insieme, di muoversi proprio insieme e, quindi, da una parte la Schlein chiede unità su queste cose, dall’altra si accusa il governo. Cose veramente ridicole, perché questo governo ha investito sui centri antiviolenza, sul piano antiviolenza, sulle case rifugio più di tutti quelli che ci hanno preceduto. Da 35 milioni siamo passati, con la nuova finanziaria, a 55 più altri 9 milioni che ha messo il mio Ministero per la fuoriuscita delle donne dalle situazioni di violenza“.
Sul contrasto ai femminicidi, continua Roccella, “c’è bisogno di uno sforzo collettivo di tutti e su molti piani, perché è anche una questione di buone leggi e noi abbiamo buone leggi, ma siamo intervenuti proprio per colmare alcuni buchi, alcune smagliature che abbiamo verificato nella prassi. Ma c’è bisogno di un cambiamento culturale, e questa è una cosa su cui serve uno sforzo condiviso sul piano della scuola, della famiglia. Io penso che serva anche molto raccontare il protagonismo femminile. Il film di Paola Cortellesi, ad esempio, ha avuto un enorme successo proprio perché racconta il passato delle donne, le difficoltà e i passi che hanno fatto per ottenere la propria libertà, ed importante che le nuove generazioni lo sappiano“.