23 Novembre 2023 - 17:28:50
di Redazione
Un ultimatum alla Regione per nominare entro le 20 di ieri sera un nuovo direttore dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu). E’ il contenuto di una lettera a firma del legale dell’Adsu Massimiliano Placidi, per “un ultimo sollecito all’adempimento”, ad individuare una delle figure apicali dell’ente con potere di firma, assente da oltre due mesi.
A rendere noto l’invio della lettera, il presidente dell’Adsu Antonio Pensa, da due settimane al timone dell’ente dopo le dimissioni della professoressa Eliana Morgante.
“Abbiamo dovuto, con un atto legale, inviare alla Regione Abruzzo un vero e proprio ultimatum a nominare un direttore entro le 20 di questa sera perché la situazione è diventata insostenibile, caotica e pericolosa, e per richiamare alle proprie responsabilità il nostro Ente di riferimento“, spiega Pensa.
La lettera è indirizzata alla Regione Abruzzo, in particolare ai dirigenti regionali Alba La Barba, Katiuscia Manuela Di Meo, Dania Aniceti e Fabrizio Bernardini e, per conoscenza, al presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e al direttore generale della Regione, Antonio Sorgi.
Pensa fa il punto della situazione di un ente partecipato dalla Regione Abruzzo che da oltre due mesi è senza un dirigente con potere di firma, ragione per la quale “addirittura, gli stipendi ai dipendenti sono stati pagati solo attraverso un decreto dell’ex presidente”.
“Da un lato, stigmatizziamo e condanniamo il tiro al piccione per una manciata di voti attuato da tempo dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci che, con irresponsabilità istituzionale e politica, strumentalizza per fini elettori i disagi di un ente anziché collaborare per risolvere le problematiche – spiega Pensa -. Ma dall’altro, non possiamo più tacere il fatto che la Regione, che controlla totalmente l’Adsu, da mesi, ignora le nostre istanze e le grida di allarme, continuando a rinviare la nomina di un direttore con potere di firma al posto dell’avvocato Di Salvatore a cui è stato revocato l’incarico. Risultato: ente paralizzato e servizi agli studenti assicurati solo con atti straordinari del vertice politico, e grazie al sacrifico e al senso di responsabilità degli uffici. Siamo però arrivati ad un punto di non ritorno. Premettiamo che il nostro intento non è quello di fare polemiche con chicchessia ma di risolvere concretamente il problema“.
“Fin dal nostro insediamento – continua il neo presidente del Consiglio di amministrazione – abbiamo agito per il bene degli studenti e facendo sempre operazioni verità, tanto che il nostro ex presidente, prima di dimettersi per poter esercitare il sacrosanto diritto dovere di candidarsi alle elezioni regionali, ha inviato una copiosa e chiara documentazione all’Autorità giudiziaria per denunciare illegittimità ed omissioni del vertice burocratico. Continuando nella scelta di dire la verità, dobbiamo constatare il fatto che, pur avendo comunicato ed inviato giornalmente carte a supporto, la Regione non si decide a nominare un dirigente che possa far ripartire l’attività di un ente che da mesi è fermo. Ed allora il sottoscritto si ritrova tutti i giorni a gestire legittime lamentele e doglianze di studenti, dipendenti, fornitori e creditori che rivendicano giuste e sacrosante istanze. Senza poter fare altro”.
Secondo Pensa, “non volendo entrare nel merito della complessa questione, il sospetto è che la responsabilità di questi gravi ritardi sia da attribuire alla gestione burocratica e non politica. Questa ultima, naturalmente di centrodestra, insieme al Cda, da tempo è scesa in campo segnalando, informando, contattando e facendo più riunioni”.
“Chiediamo che la problematica venga risolta in poche ore, perché tutti si torni alla normalità e il nostro impegno giornaliero possa sfociare in azioni virtuose per gestire l’ente e dare servizi agli studenti che sono la parte più fragile e bisognosa di misure e attenzioni – conclude il presidente -. Vogliamo sottolineare che la proposta che ci è stata annunciata da dirigenti e vertici dirigenziali della Regione di ritorno alla direzione del dottor Luca Valente, non è supportato dal rispetto delle norme visto che la incompatibilità e il conflitto di interessi emergono da vari documenti e sono stati dichiarati dallo stesso ex direttore”.