L’INU con le altre associazioni: “La nuova Legge Urbanistica sul Governo del Territorio è una tagliola per l’Abruzzo”

28 Novembre 2023 - 16:06:12

“La modalità scelta dalla Regione Abruzzo per l’approvazione della nuova
Legge Urbanistica sul Governo del Territorio, applicando la tagliola e
quindi eliminando tutti gli emendamenti anche se utili e collaborativi,
ben sintetizza le implicazioni e gli effetti destinati a scaturire dal
provvedimento”: lo scrivono in una nota le sezioni regionali
dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, di Italia Nostra e del WWF con
l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Teramo.

Le organizzazioni e le associazioni ricordano che “il 21 novembre il
Consiglio regionale abruzzese ha approvato la nuova ‘Legge Urbanistica
sul Governo del Territorio’, mandando in pensione la Legge Regionale 18
del 1983 ‘Norme per la conservazione, tutela, trasformazione del
territorio della Regione Abruzzo’. Il percorso di elaborazione è stato
caratterizzato da un rapido ciclo di eventi di presentazione e dalla
scarsa disponibilità ad accettare le proposte migliorative avanzate dai
portatori di interessi. Purtroppo il testo approvato dal Consiglio
regionale continua a mostrare le incertezze, le confusioni e i limiti
che INU Abruzzo e le altre associazioni e organizzazioni hanno rilevato
già nell’ambito delle audizioni di qualche mese fa presso la Commissione
Territorio. A fronte della dichiarazione iniziale, totalmente
condivisibile, di orientare la legge al consumo di suolo a saldo zero,
rimangono oscuri alcuni dispositivi urbanistici fondamentali per la sua
applicazione. Ci riferiamo in primo luogo alla cosiddetta perimetrazione
del territorio urbanizzato, da predisporre entro diciotto mesi
dall’entrata in vigore della legge secondo criteri in parte
interpretabili. Si tratta dell’elemento più importante della Legge
Urbanistica, poiché al di fuori di esso è consentito consumo di suolo
entro il limite massimo del 4% della sua superficie complessiva, a
condizione che siano eseguiti interventi di desigillazione e/o di
retrocessione di aree di pari misura all’interno del medesimo territorio
urbanizzato. Questa ultima condizione renderà la definizione del
perimetro del territorio urbanizzato un percorso denso di ambiguità e in
alcuni casi, in cui è forte la pressione insediativa, difficilmente
percorribile”.

Ma ci sono anche altri i punti deboli: “Ad esempio l’incertezza su cosa
si intenda con desigillazione nell’ambito del contenimento del consumo
di suolo e come tale procedura vada trattata; il generoso e sperequato
sistema di incentivi urbanistici finalizzati alla rigenerazione urbana
che può dare luogo ad atteggiamenti speculativi e pertanto pericolosi
contrapponendosi alla disciplina dei piani approvati; la confusione tra
standard urbanistici e dotazioni territoriali; i tempi previsti per la
predisposizione dei nuovi strumenti, che sebbene siano stati prolungati
risulteranno sicuramente insufficienti, come ci insegna l’esperienza di
altre regioni (vedi Emilia-Romagna); l’obbligo di approvare i Piani
Urbanistici Comunali entro quarantotto mesi dall’approvazione della
Legge Urbanistica, a fronte di una pianificazione regionale (QRR e PRP)
e provinciale vetusta e con la quale ci si dovrebbe coordinare;
l’incertezza della disciplina vigente nella fase di prima applicazione
della legge”.