30 Novembre 2023 - 12:08:43
di Tommaso Cotellessa
Il sindaco di Navelli Paolo Federico è intervenuto sul tema della povertà nella regione Abruzzo invitando a fare attenzione e a tenere accesi i riflettori sulle fragilità ad essa connesse.
L’appello del primo cittadino arriva dopo l’indagine fatta dalla Caritas su territorio nazionale, dalla quale emerge che in Abruzzo vivono oltre 6mila famiglie assistite, alle quali devono essere aggiunti tutti quei nuclei che non si rivolgono alle istituzioni e non accedono ai servizi, sfuggendo così alle analisi dei dati.
Federico si è detto perplesso del risultato emerso dai dall’indagine, ed ha scritto in una nota:
“fa riflettere il fatto che la maggior parte di queste famiglie, come si evince nell’ottimo rapporto fatto dalla Caritas, hanno problematiche pluridimensionali. Quindi, per intenderci, sono legate a più fattori che spingono verso la povertà. Quest’ultimi sono dunque un mix di elementi che possono andare dall’assenza di lavoro sino ad arrivare altre complicazioni come dipendenze e altro. Un dato che mostra una situazione drammatica vissuta anche da tante famiglie nelle aree interne dell’Abruzzo. Le stesse che solo sino a qualche tempo fa, potevano contare su tutta una serie di sostegni tipici della tradizione contadina, ma che oggi, sono stati azzerati per diversi motivi tra cui i cambiamenti in atto nella società“.
Dinanzi a questi risultati il sindaco, che che nel recente passato è stato al vertice dell’ambito sociale Montagne Aquilane, si è detto convinto del fatto che l’aumento della povertà nei territori della regione sia dovuto anche all’azzeramento dei sostegni a cui fa riferimento.
“L’Abruzzo è fatto anche di piccoli paesi lontani dai centri abitati, dove la povertà può facilmente trasformarsi anche in esclusione sociale e quindi povertà culturale e di socialità. Per questo rivolgo un appello a quanti sono in difficoltà al fine di esternare le stesse e avere fiducia nei servizi che lo Stato mette a disposizione dei cittadini. Persone come ad esempio anziani soli, famiglie con redditi bassi e anche a quelle tante famiglie che pur avendo un lavoro non riescono ad arrivare a fine mese. Per loro dobbiamo trovare soluzioni ma prima fare in modo che si manifestino le loro necessità”.