05 Dicembre 2023 - 18:15:47

di Tommaso Cotellessa

Noemi Tazzi, presidente del  C.s.a.In. Abruzzo, Centri sportivi aziendali industriali, è intervenuta sulla riforma dello sport approvata nei mesi scorsi, denunciando che a causa di quest’ultima sono a rischio chiusura decine di piccole Associazioni dilettantistiche (Asd) che, soprattutto nei piccoli centri dell’entroterra, assolvono anche a funzioni sociali essenziali per la sopravvivenza delle stesse comunità.

La presidente ha spiegato come il decreto legislativo in tema di enti e lavoratori sportivi “prevede profondi cambiamenti in materia fiscale, previdenziale, assicurativa e civilistica comportando gravami burocratici scoraggianti per chi, come tanti, svolge questo tipo di attività in modo volontario“.

È un’autentica emergenza, di cui nessuno si occupa“, accusa Tazzi, “raccogliamo quotidianamente il grido di tante associazioni che stanno prendendo la decisione di chiudere, soprattutto quelle che si trovano nei paesi o nelle frazioni”.

Ci rivolgiamo ai sindaci, aggiunge la presidente dello C.s.a.In. Abruzzo, “perché sono l’avamposto dello Stato sui territori ed è da loro che ci aspettiamo la prima mano tesa, perché potrebbero essere i primi a fornire degli aiuti magari agevolando l’utilizzo degli impianti, alleggerendo gli oneri a carico delle associazioni e, perché no, dando il loro contributo mettendo a disposizione gli uffici comunali, senza gravare troppo sui bilanci, per assistere le Asd nella gestione fiscale”.

“Ma è ai rappresentanti abruzzesi in Parlamento che vogliamo chiedere di trovare un modo per salvare tante realtà sportive”, conclude Tazzi, “perché la riforma ha incrementato troppo i costi di gestione delle Asd, considerando che sono cambiate anche le regole dei rapporti di lavoro, con nuovi oneri contributivi e fiscali. È bene ricordare, che gran parte della galassia delle Asd è composto da volontari mossi da sola passione che, davanti a tali nuovi ostacoli, saranno scoraggiati a farsi carico di gravose responsabilità“.