WWF Abruzzo: "La Regione Abruzzo continua con la deriva filo-venatoria e apre la caccia di selezione ai cervi. Per il WWF Abruzzo una scelta da contrastare con forza"

06 Dicembre 2023 - 17:28:03

La Regione Abruzzo continua con la deriva filo-venatoria e apre la
caccia di selezione ai cervi al di fuori del Parco Regionale Sirente
Velino e il loro controllo numerico all’interno del territorio dell’area
protetta

Per il WWF Abruzzo una scelta da contrastare con forza, si trovino
sistemi alternativi per eliminare i danni da fauna senza ricorrere alla
scorciatoia delle carabine e sparare a questi bellissimi animali

Da quanto si apprende dagli organi di stampa, sarebbe di recente
arrivato il nulla osta dell’Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale (ISPRA), che autorizza la caccia di selezione dei
cervi al di fuori del Parco Sirente Velino e il loro controllo numerico
all’interno del territorio dell’area protetta.

In attesa di consultare la documentazione presentata dalla Regione
Abruzzo per richiedere tale parere e quanto riportato nel nulla osta
dell’ISPRA, perché attualmente nulla pare essere pubblicato sui siti
della Regione Abruzzo e del Parco regionale, il WWF Abruzzo reputa la
scelta l’ennesimo regalo al mondo venatorio fatto passare come una
gestione faunistica di cui non si sente alcuna necessità.

Se i dati sui quali si basa la decisione di intraprendere la caccia di
selezione al Cervo sono quelli presentati nel Piano Faunistico Venatorio
della Regione Abruzzo, questi, come riportato nel Piano stesso, sono
carenti e frammentari e non sono certo sufficienti i monitoraggi
intrapresi dagli ATC per colmare tali lacune.

Per definire la stima di popolazioni faunistiche e dunque, il loro
eventuale prelievo, sono necessarie informazioni esaustive e dettagliate
in merito alla distribuzione sul territorio, così come in merito alla
consistenza numerica delle popolazioni, alle rispettive variazioni
temporali e ai rapporti numerici tra individui dei due sessi e tra le
diverse classi di età.

Tutte informazioni che si possono ottenere solo tramite monitoraggi
ripetuti per diverse annualità con metodologie confrontabili e
standardizzate e che se sono stati messi in atto, avremo cura di
leggerne risultati una volta che verrà pubblicato il Piano di prelievo
elaborato dal Parco Regionale Sirente Velino.

Per quanto attiene ai danni provocati dai cervi, ben altri sono i
sistemi da mettere in campo per contrastarli: recinzioni intorno ai
campi nelle aree più colpite; dissuasori acustici, visivi e olfattivi
per allontanare gli ungulati da colture e strade; ristori in tempi
rapidi agli agricoltori colpiti; potenziamento dei sottopassi. Ci si
chiede quali siano state le azioni messe in atto dall’area protetta
nell’ambito della prevenzione e con quali risultati prima di ricorrere
alla scorciatoia delle carabine, che è tutt’altro una via certa da
percorrere per il contenimento dei danni (e quello che avviene per il
Cinghiale in Abruzzo dovrebbe essere sufficientemente esaustivo).

Viene, dunque, da chiedersi se il vero obiettivo di tali scelte sia
quello di contenere effettivamente i danni da fauna o quello di dare via
libera ai cacciatori su una specie che attualmente in Abruzzo non viene
cacciata.

Una decisione che il WWF Abruzzo e le sezioni locali contrasteranno
fortemente.

Questi animali sono patrimonio della nostra terra e simbolo della natura
che rende la nostra Regione conosciuta e apprezzata: non sono bersagli
per i cacciatori!