07 Dicembre 2023 - 11:35:28

di Martina Colabianchi

Salta il numero legale in Consiglio comunale con l’uscita del consigliere di Forza Italia Daniele D’Angelo. D’Angelo ha abbandonato i lavori al momento del voto sulla proposta progettuale della società Brasilia per la cessione di un’area e la realizzazione di un parcheggio in favore del Comune per un complesso commerciale, nell’ambito complessivo del programma di riqualificazione urbana di Porta Barete.

L’uscita dall’aula del consigliere forzista rappresenta un’ulteriore dimostrazione delle frizioni in atto all’interno della maggioranza, in particolare tra gli azzurri e il sindaco Pierluigi Biondi. Tensioni che si trascinano da tempo, tanto che lunedì prossimo (si apprende da fonti certe) dovrebbe arrivare a L’Aquila Maurizio Gasparri, presidente del gruppo senatori di Forza Italia, per dirimere la posizione del partito all’interno della Giunta di centrodestra.

In discussione vi era la delibera di Giunta n.325 del 17 luglio 2023, portata in Commissione territorio lo scorso ottobre. Se nell’oggetto del documento si parla di una riqualificazione di Porta Barete, leggendola nel dettaglio quella tratteggiata risulta essere un’operazione di altro tipo: un progetto di un privato per la zona di Via Vicentini e un mega parcheggio a ridosso delle mura su via XXV aprile.

Quello all’ordine del giorno era “un provvedimento che i consiglieri di maggioranza si erano strenuamente impegnati a difendere come la summa dell’urbanistica aquilana, e invece non lo hanno votato, non sono stati in grado di approvarselo – dichiara la consigliera Stefania Pezzopane -. Noi avevamo elencato sia in commissione, sia in aula, le debolezze di questo provvedimento che con un titolo altisonante, che richiama Porta Barete e la sua riqualificazione, di fatto accetta la proposta di un privato che sistema un suo contenzioso cedendo delle aree insignificanti per il Comune, una addirittura sotto le mura urbiche, per fare un parcheggio“.

È un’urbanistica che risponde alle indicazioni dei privati, non ad una pianificazione in particolare in quell’area. Noi dell’opposizione siamo sempre stati fermamente convinti a respingere questa delibera, loro tutti convintamente a difenderla e poi, al momento del voto, non avevano i voti. È una bella botta anche alla luce del fatto che era presente il sindaco“, conclude Pezzopane.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri d’opposizione, per mezzo di una nota congiunta.

A distanza di appena quindici giorni dall’ultima volta, la seduta del Consiglio comunale è stata di nuovo sciolta per mancanza di numero legale a causa di una maggioranza sempre più spesso divisa e litigiosa, in cui serpeggiano veti reciproci che si inaspriscono con l’avvicinarsi delle elezioni regionali. Il sospetto però è che in questa occasione ci sia stata anche una defezione sui molteplici dubbi che porta con sé la delibera su Porta Barete, in realtà un atto che sembrerebbe stipulare semplicemente un patto con un imprenditore cittadino”.

Così i consiglieri  Stefano Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, Elia Serpetti, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, Emanuela Iorio, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini, Enrico Verini, Paolo Romano Gianni Padovani.

“Neppure la presenza del sindaco Pierluigi Biondi, che può definirsi storica considerando che l’assise civica non ha praticamente mai il piacere di averlo in aula, è servita a serrare i ranghi di un centrodestra spappolato e che oggi ha dimostrato ancora una volta di essere composto da consiglieri disinteressati alla città e alle sue sorti da un lato, e da consiglieri animati dal solo perseguimento dei propri obiettivi politici, dall’altro”.

“La delibera sull’area di Porta Barete è stata spacciata per un provvedimento strategico ma che nulla ha a che vedere con il progetto originario che prevedeva una vera riqualificazione dell’area, né con quello frutto di un concorso progettuale, illustrato in aula proprio dal sindaco, visibilmente in difficoltà. Un provvedimento che si limita ad una permuta con un privato, che ha piena legittimità di proposta ma che è completamente decontestualizzato e avulso da qualsiasi programmazione urbanistica. Inoltre tale provvedimento comporterebbe la chiusura di Via Vicentini. C’è un vuoto totale di programmazione politica, vuoto nel quale si inseriscono e coltivano solo interessi privati”.

Con la seduta di oggi, che segue quella sul Dup di novembre e quella di settembre sulla cosiddetta maternità surrogata, sono tre le riunioni consecutive del Consiglio comunale in cui il centrodestra non riesce a mantenere il numero legale, siamo proprio alle battute finali dell’era Biondi”, concludono i consiglieri.