07 Dicembre 2023 - 19:00:16
di Giustino Masciocco
Ricorderete che, qualche settima fa, c’è stato un esposto in Questura e in Prefettura, riguardante la revisione dell’impianto a fune del Gran Sasso d’Italia. La segnalazione, secondo indiscrezioni, aveva per oggetto, il mancato scorrimento della fune portante, denominata “ercole”, di venticinque metri dal punto di appoggio, come previsto dalle attuali normative, effettuato soltanto per due metri e mezzo.
La notizia ha creato non poco scompiglio tra gli amanti della montagna e tra gli amministratori pubblici. Con l’avvicinarsi della stagione invernale, dover sostituire la fune portante della funivia, avrebbe comportato la perdita di qualsiasi introito legato allo sci e, in sostanza, avrebbe lasciato isolato Campo Imperatore.
Dopo il grave incidente del 2021, che ha riguardato la funivia del Mottarone, con quattordici vittime e solo un bimbo sopravvissuto, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha emanato circolari che rendono più stringenti le verifiche di controllo degli impianti a fune.
Nel caso in questione, lo scorrimento della fune portante di venticinque metri, non è stato possibile perché, secondo il parere di persone ben informate, la fune si sarebbe “aperta”, non permettendo di svolgere, in completa sicurezza, il lavoro cui è stata destinata. Quindi, di fatto, bisognava capire per bene se, lo scorrimento di soli due metri e mezzo, potesse rispettare tutti i parametri di sicurezza imposti dal Ministero.
La soluzione trovata, concordata con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, è stata quella di ottenere una dichiarazione, da una società specializzata, che certificasse la possibilità di operare con la fune portante “ercole” dopo lo “scorrimento” di soli due metri e mezzo.
Il direttore d’esercizio del Centro Turistico Gran Sasso, avrebbe già inoltrato alla società Teufelberger-Redaelli, azienda leader nella produzione di funi di acciaio ad alta tecnologia per impianti a fune, con sede in Austria, la domanda riguardante il mancato scorrimento dei metri previsti della fune portante.
Solo con la risposta esauriente, che elimina qualsiasi dubbio, della Teufelberger-Redaelli, (negli uffici della partecipata del comune dell’Aquila si respira un’aria di ottimismo, trapelano notizie positive sulle decisioni prese) il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, potrebbe dare il via libera alla ripresa delle corse, permettendo di salvare la stagione sciistica, e non dimentichiamolo mai, gli stipendi dei dipendenti del Centro Turistico Gran Sasso, che operano anche in condizioni estreme.