09 Dicembre 2023 - 09:54:58

di Martina Colabianchi

Approderà in aula all’Emiciclo, il prossimo martedì 12 dicembre, la nuova rete ospedaliera abruzzese per ottenere l’approvazione dell’assemblea legislativa.

Si tratta di un “momento storico” per il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, che in un’intervista all’Ansa spiega:

“Non ricordo nelle legislature della Regione Abruzzo di epoca moderna che il Consiglio regionale sia stato chiamato all’approvazione della propria organizzazione sanitaria. Stiamo parlando, oltre che del servizio più importante ai cittadini, anche di quello che assorbe la maggior parte delle risorse economiche della Regione“.

La nuova programmazione regionale prevede quattro ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese); quattro ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto); sei ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero) e due presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa).

Abbiamo fatto un grande sforzo per evitare i duplicati, – prosegue Sospiri – per alzare il livello degli ospedali, per determinare la presenza della sanità sia nei grandi centri sia nei centri più piccoli e per assicurare una rete efficiente dell’emergenza-urgenza. Prima del parere positivo informale che i ministeri competenti hanno già dato al progetto di legge, molte nubi incombevano su tanti reparti degli ospedali principali e addirittura sull’esistenza di alcuni ospedali cosiddetti minori“.

“Oggi noi abbiamo alcune certezze che vengono riconosciute. Abbiamo dei Dea di primo livello e abbiamo dei Dea di secondo livello, ovvero ospedali altamente specializzati, che, anche per motivi orografici, sono funzionalmente suddivisi nelle competenze tra gli ospedali di Pescara e di Chieti, di Teramo e dell’Aquila”.

Voglio inoltre aggiungere che l’approvazione della rete sanitaria consentirà di attingere ai soldi stanziati per la nuova edilizia sanitaria, quindi per realizzare i nuovi ospedali che da tanto tempo questa regione attende. Strutture vetuste e antiche – conclude il presidente del Consiglio regionale – sono solo strutture non funzionali e sono anche più costose, perché è un’edilizia di molti decenni fa. Questo vuol dire risparmiare e poter investire sui servizi offerti”.