13 Dicembre 2023 - 17:58:29
di Martina Colabianchi
“Subito un tavolo tecnico tra i vari settori comunali per individuare soluzioni adeguate a garantire l’accessibilità della frazione di Santa Rufina. È quello che ho chiesto formalmente all’amministrazione comunale, in particolare ai settori della ricostruzione privata e delle opere pubbliche, al fine di superare le pesanti criticità che i residenti stanno affrontando da mesi a causa della concomitanza di diversi cantieri della ricostruzione combinata ad una viabilità interna alla frazione che per sua conformazione era già molto limitata“.
Così, in una nota, il consigliere comunale Stefano Palumbo, che definisce critica la situazione di Santa Rufina che sarebbe, oltretutto, “destinata a peggiorare con il restringimento, se non addirittura la chiusura, di Via Mazzini a causa dei ponteggi che necessariamente dovranno essere montati a breve su alcuni cantieri“.
“I diversi sopralluoghi che ho richiesto e che sono stati fatti negli scorsi mesi non hanno portato ad oggi ad azioni concretamente risolutive, se non la riapertura di Via Casale che di certo non può sopperire da sola alle necessità di spostamento degli abitanti – prosegue Palumbo -. C’è bisogno di rendere dunque percorribili altre viabilità che esistono ma che necessitano di interventi, anche e soprattutto per garantire nel caso di necessità l’accesso agevole e sicuro di eventuali mezzi di soccorso“.
“Problematiche strutturali che accomunano diversi borghi del nostro Comune e che sarebbe stato utile affrontare e risolvere, urbanisticamente e propedeuticamente alla ricostruzione, nell’ambito della revisione del Piano Regolatore Generale che è purtroppo colpevolmente ferma ormai da anni. In mancanza di soluzioni strutturali e definitive è indubbio però l’onere del Comune di dover garantire la convivenza tra cantieri della ricostruzione ed esigenze dei residenti rientrati nelle proprie abitazioni”.
“Santa Rufina, grazie alle scelte fatte nel 2012 con l’approvazione del piano di ricostruzione e l’inserimento della stessa frazione tra quelle prioritarie, sarà tra i primi paesi a completare il processo di ricostruzione, ma in attesa della conclusione dei lavori che dureranno ancora qualche anno è nostro dovere adottare tutte le soluzioni necessarie per tutelare i sacrosanti diritti dei cittadini che vi abitano“.