Paolucci su agricoltura: "Il comparto non si risolleva con i prestiti e poche risorse, servono fondi per ettaro per
16 Dicembre 2023 - 18:04:17
servono ristori diretti, più che prestiti. Il Governo Regionale deve
capire la particolare struttura della filiera vitivinicola abruzzese
fatta di 15.000 viticoltori che non possono essere ristorati con nuovo
indebitamento. Serve un ristoro per superficie. La previsione di un
prestito di 10.000 euro per le imprese singole e 15.000 euro per le
cooperative erogato tramite la Fira non solo non è una risposta
esaustiva, è una misura assolutamente inadeguata sia per le cantine
sociali che rappresentano l’80 per cento della produzione enologica
nazionale, ma soprattutto per gli imprenditori vitivinicoli. La Regione
può e deve fare di più”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci.
“Come abbiamo già proposto in sede di Consiglio regionale straordinario,
da noi chiesto per focalizzare l’attenzione sulle condizioni in cui
versa oggi il comparto, con la manovra di fine anno la Regione potrebbe
destinare al settore, vitivinicolo in primis, almeno 20 milioni di euro
per ristorare le aziende che hanno subito un danno di almeno il 40%,
modulando gli aiuti in base alle percentuali di danno subito – spiega
Paolucci – . Non servono prestiti a pioggia, dunque, ma un ristoro a
ettaro, com’è stato fatto già per altre colture, una somma che potrebbe
arrivare a circa 1.000/1.500 euro ad ettaro, in modo da garantire
respiro a una base fatta di almeno 15.000 viticoltori che oggi sono alle
prese con i costi di una stagione nera, ma hanno seri problemi a
impostare la prossima vendemmia. Risorse che proposi con emendamento e
norma già nel mese di luglio. Questo sì che sarebbe un primo concreto
segnale di vicinanza della Regione al settore vitivinicolo, che poi
dovrà essere accompagnato da uno stanziamento cospicuo da parte del
Governo nazionale attraverso il riconoscimento dello stato di calamità.
E a poco servono anche le risorse ottenute grazie al Consiglio
straordinario di fine ottobre voluto dalle opposizioni e prima non
previste, ma che sono ben poca cosa rispetto a quelle necessarie per
consentire alla nostra agricoltura di risollevarsi e anche a fronte
degli impegni presi dal sottosegretario D’Eramo nei ripetuti incontri
fatti sul territorio nei mesi scorsi, a cui non ha fatto riscontro alcun
tipo di risposta né da parte della Regione né tantomeno del Governo.
Pensare di risolvere i grandi problemi del settore solo con 4.655.000
euro erogati tramite Fira significa non avere cognizione e visione del
futuro della nostra agricoltura, su cui investire serve anche a produrre
lavoro per le ultime generazioni, affinché il ricambio generazionale
scriva le pagine future della filiera.”