18 Dicembre 2023 - 10:25:23
di Redazione
La vertenza dei lavoratori Tecnocall è scesa in campo, in occasione del match di ieri tra L’Aquila Calcio e Termoli.
Prima del calcio di inizio, infatti, una rappresentanza di lavoratori ha esposto lo striscione ‘non spegnete il lavoro’.
All’Aquila sono a rischio 100 posti di lavoro, con la fine del mercato tutelato dell’energia.
“Ci scusiamo per aver invaso il nostro e il vostro luogo, tempio di svago e di fede collettiva – hanno scritto in una nota i lavoratori – Vi sollecitiamo in questa giornata domenicale su una vicenda che riguarda drammaticamente noi in prima persona e tutta la città . Siamo le lavoratrici ed i lavoratori del call center Tecnocall dell’Aquila. Gestiamo per conto di Acea il mercato tutelato dell’energia. Mercato che a fine anno smetterà in gran parte di esistere. Noi non vorremmo sparire con esso”.
“Noi siamo lavoratrici e lavoratori che semplicemente reclamano il diritto ad esistere, il diritto ad un lavoro, il diritto ad un giusto salario – aggiungono – Purtroppo, per pressioni lobbistiche che certo comprenderete, ci stanno sacrificando al profitto, anzi agli extraprofitti di un mercato grasso, ad interessi particolari, mortificando donne ed uomini di questa comunità. Siamo qui, ora, a chiedervi di condividere con noi il particolare drammatico momento, di farvi con noi voce e cuore di questo dramma annunciato, affinché, insieme, si possa riuscire a scuotere le coscienze e le azioni di chi detiene il potere della decisione”.
“Abbiamo dinanzi a noi pochi giorni per farci ascoltare. Siamo donne ed uomini di questa città, restano pochi giorni per determinare il nostro futuro – concludono – Siamo vostri concittadini e concittadine, spesso vostri amici e conoscenti, siamo un pezzo di comunità. Oggi vi chiediamo di non lasciarci soli, di farci sentire comunità ed insieme combattere il torto subito, per non impoverire ulteriormente la Città. Abbiamo bisogno insomma della vostra forza e sensibilità. Della caparbietà che il territorio ha espresso nei momenti più difficili, del senso di appartenenza e della necessaria determinazione a difesa di un interesse che oggi ci riguarda personalmente ma che è in assoluto collettivo: il diritto al lavoro”.