19 Dicembre 2023 - 18:57:06
di Martina Colabianchi
“Per i 110 lavoratori Tecnocall va ripristinata in fretta la vecchia disciplina del 36 ter che individuava una soluzione per la continuità occupazionale attraverso la clausola sociale; da gennaio 2024, cioè tra meno di venti giorni, con l’entrata nel mercato libero, non si potrà più fare nulla per salvaguardare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Serve intervenire velocemente tramite un emendamento all’attuale finanziaria o, in alternativa, con il decreto mille proroghe“.
Così Paolo Romano interviene, in una nota, sulla fine del mercato tutelato e il conseguente rischio imminente della perdita del posto di lavoro per i dipendenti che, per quanto riguarda L’Aquila nella sede di Tecnocall, svolgono servizio di contact center per conto di ACEA.
“La politica tutta, anche la locale, deve impegnarsi al massimo: per questo ieri è stato votato all’unanimità un mio ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo in consiglio comunale, nel quale si dà ampio mandato al sindaco per mettere in campo ogni azione utile“.
Romano, poi, si esprime anche sulla vertenza AURA, sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici in cui a rischiare il posto sono 70 lavoratori.
“Stamattina si è svolta la conferenza dei capigruppo che avevo richiesto per ascoltare i sindacati e l’azienda, – dice il consigliere di L’Aquila Nuova – nel tentativo di analizzare tutte le criticità. La situazione si è rivelata davvero preoccupante e va affrontata in maniera concreta su più livelli, discutendone in consiglio comunale e poi portando la questione all’interno della Regione Abruzzo, ente competente quando si parla di lavoro. Da amministratori comunali si può però verificare da subito la possibilità di implementare l’accordo tra AURA e ASM per il conferimento del RAEE all’interno dell’azienda“.
“Non da ultimo preoccupa la vertenza INPS servizi che aspetta ancora di trovare tutte le soluzioni richieste. Questo è un Natale – conclude Romano – che rischia davvero di essere amaro per più di 200 famiglie: la politica non può rimanere inerme, ma al contrario dimostrare tutta la maturità che il contesto richiede“.