23 Dicembre 2023 - 15:57:13
di Martina Colabianchi
Dopo l’esposto presentato a Questura e Prefettura dell’Aquila, e dopo l’intervento del Ministero delle Infrastrutture, proseguono le polemiche sulle problematiche legate alla sicurezza della funivia del Gran Sasso che la costringono ancora a chiusura.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, che fa capo al Ministero, ha infatti comunicato che l’impianto a fune dovrà essere sottoposto ad un’ulteriore analisi prima di poter riaprire. Oltre all’ormai nota problematica del mancato scorrimento della fune portante, la cosiddetta “fune ercole”, di venticinque metri dal punto di appoggio, effettuato invece soltanto per due metri e mezzo, sarebbero infatti emerse ulteriori criticità.
Mentre l’amministratore unico del Centro Turistico del Gran Sasso, Dino Pignatelli, ai microfoni de LaQtv rassicura circa la sicurezza dell’impianto, dichiarando che quanto sta accadendo sarebbe solo una questione montata a seguito dell’esposto e assicurando che le funi sono sicure, come rilevato da precedenti verbali redatti da una ditta di Bolzano che aveva già effettuato delle verifiche, ciò che sta accadendo sul Gran Sasso preoccupa il Pd aquilano.
Ci preoccupano le conseguenze turistiche e occupazionali che deriverebbero dalla prolungata chiusura delle funivia – dichiarano i dem in una nota –; ci preoccupa, soprattutto, l’atteggiamento che hanno assunto i vertici del Cgts e alcuni amministratori comunali, che hanno forzatamente derubricato a “procurato allarme” l’esposto, circostanziato, depositato da un appassionato di montagna sulla sicurezza dell’impianto“.
“In questa città, dovremmo aver imparato che la sicurezza, e la corretta comunicazione di una criticità, viene prima di tutto. Ovviamente, ci auguriamo che gli esiti dei controlli disposti dal Ministero diano esito positivo; tuttavia, non possiamo che rilevare come la vicenda sia stata quanto meno sottovalutata, poggiando l’esposto su assunti fondati stante l’intervento immediato del Ministero. L’atteggiamento rassicurazionista da parte dei vertici del Centro Turistico stona con un tema così delicato come quello della sicurezza di un impianto a fune: il gravissimo incidente nella funivia del Mottarone nel 2021 e quanto abbiamo sofferto nel terremoto dovrebbero essere da monito e dovrebbero imporre un rigore e una responsabilità altro che semplicistiche uscite rassicuranti“.
“D’altra parte, – proseguono – la lettera con cui il Ministero ha imposto “la sospensione cautelativa dell’impianto” va persino oltre l’esposto: in aggiunta alla problematica evidenziata sullo scorrimento, già di per sé importante, si sono evidenziate – all’analisi dei report dei controlli magneto-induttivi sulle 4 funi portanti – ulteriori criticità connesse con discontinuità non meglio definite“.
“Come mai ciò non ha portato ad ulteriori approfondimenti? Da quanto tempo si conoscevano, se si conoscevano, queste criticità? Ribadiamo: ci auguriamo che gli accertamenti diano esito positivo e che l’impianto possa riaprire al più presto”.
“Resta, però, la sottovalutazione, preoccupante, di una criticità che si sarebbe dovuta affrontare per tempo, e non all’inizio della stagione, e che, se pure sconosciuta, una volta segnalata avrebbe dovuto portare i vertici del Cgts ad assumere un atteggiamento non forzatamente rassicurazionista ma di giusta cautela, parlando di sicurezza“, concludono i dem.