28 Dicembre 2023 - 11:01:01

di Martina Colabianchi

Anche il Partito Democratico aquilano, per voce del suo segretario Nello Avellani, è intervenuto sulle risultanze della relazione dell’Anac sulle modalità di gestione e assegnazione degli appalti del Comune dell’Aquila.

Il fatto, pubblicato nelle scorse ore dal quotidiano “Domani”, era stato “già svelato un mese fa dai consiglieri di opposizione“, ricorda Avellani. Le minoranze avevano reso nota, infatti, la documentazione dell’Anac in cui l’Autorità nazionale anticorruzione e la Corte dei conti avevano ammonito il Comune dell’Aquila relativamente alla gestione degli appalti nel triennio 2020-2022, attestando “la violazione del divieto di frazionamento delle commesse e del principio di rotazione, con scarsa programmazione dell’ente”, oltre che “un modus operandi che, se reiterato, appare potenzialmente lesivo della regole della trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.

Quanto emerso sarebbe indice, scrive il Pd, “di una carenza di attività programmatoria o, peggio, della volontà di gestire in via diretta, fuori da procedure di controllo diffuso, i milioni di euro disponibili“.

“In 7 anni, soltanto il 3,5% di tutti gli appalti è stato affidato con gare ad evidenza pubblica: un dato che fa tremare i polsi, o almeno dovrebbe. Stando all’Anac, si sarebbero artificiosamente frazionati gli appalti in modo da assegnarli direttamente, con evidenti ripercussioni in materia di trasparenza, pubblicità ed apertura del mercato alla concorrenza. Tanto è vero che ci sono imprese cui sono stati affidati lavori per milioni di euro. Altro che principio di rotazione”.

Il senatore Michele Fina, come ricordato anche dal segretario dem, ha intanto annunciato che depositerà un’interrogazione parlamentare in merito nelle prossime ore.

Se precedentemente “il sindaco dell’Aquila aveva ritenuto di non dover rispondere alle opposizioni che pure avevano chiesto chiarimenti“, come ricorda Avellani, ieri è intervenuto molto duramente contro l’annuncio di Fina parlando di “sciacallaggio politico” e definendo una “generica raccomandazione” la nota dell’Anac sulle modalità di gestione degli appalti non prevedendo alcuna misura correttiva o procedimenti sanzionatori.

Il fatto, però, divenuto nazionale grazie a un articolo sul quotidiano “Domani”, apre ad un’analisi più ampia secondo il Partito Democratico:

“Ciò che colpisce dell’articolo pubblicato su “Domani”, però, è che finalmente, anche a livello nazionale, ci si sta accorgendo che L’Aquila, in questi anni, è diventato un laboratorio della destra sovranista, e post fascista. Un vero e proprio fortino, nero, dove si sono sperimentate dinamiche che oggi vediamo applicate a livello nazionale. A partire da una gestione padronale del potere, al caldo di una fiamma, insofferente ai controlli, ai processi di partecipazione democratica, e persino alle legittime aspettative delle altre forze di coalizione, trattate come scendiletto, nella migliore delle ipotesi. Si sono scientificamente occupati tutti i luoghi d’esercizio delle decisioni, inciampando addirittura in nomine illegittime stroncate dall’Anac. Ci si è circondati di amici, vecchi sodali di correnti, persino di parenti che, oggi, affollano uffici di Comune e Regione”.

Ciò che emerge dalla durissima relazione dell’Anac sta dentro questa logica di gestione del potere per il potere, – prosegue la lettera – alimentata da una propaganda continua, e pervasiva, che racconta di una continua rinascita che, però, non si compie mai davvero. Propaganda che sollecita la pancia delle cittadine e dei cittadini, di evento in evento, tra un concerto, un albero di Natale, un taglio del nastro e l’annuncio di un progetto che chissà quando si compirà“.

“Emblematico il caso di Palazzo Margherita, inaugurato in campagna elettorale e inaugurato di nuovo qualche settimana fa, sebbene incomba sul palazzo la torre civica ancora puntellata. Il simbolo di una amministrazione che antepone la propaganda – persino con video strappalacrime – alla soluzione reale dei problemi delle cittadine e dei cittadini”.

Una amministrazione che, – prosegue ancora Avellani – nella conferenza stampa di fine anno, rivendica fondi assicurati dai governi che si sono succeduti in questi anni, a volte col voto contrario dei Fratelli d’Italia (pensate al Pnrr), ma che non spende una parola sulla mancata ricostruzione delle scuole; sull’abbandono della più importante opera pubblica del post sisma, i sottoservizi, lasciati a metà; sulla promessa non mantenuta di restituire al territorio una pianificazione urbanistica; sui ritardi nel rifacimento del Ponte Belvedere i cui costi, intanto, sono lievitati enormemente, a proposito di procedure poco trasparenti; sui soldi sottratti al progetto di parco urbano di Piazza d’Arti e al masterplan di viale della Croce Rossa, oramai chiusi in un cassetto polveroso; sul fallimento delle partecipate, con la funivia del Gran Sasso chiusa che dice più di tante parole, e delle aziende pubbliche, si pensi all’Adsu incapace di dare risposte a studentesse e studenti universitari; sulle promesse mancate in merito alla riqualificazione delle frazioni, lasciate in stato d’abbandono, prive di servizi; sulla situazione disastrosa della sanità territoriale, che costringe aquilane e aquilani a rivolgersi ad altre ASL, ai privati o a non curarsi affatto“.

Potremmo andare avanti a lungo. È anche su questo che ci aspettiamo risposte chiare dal sindaco della città, e una presa di coscienza forte delle aquilane e degli aquilani che, in questi anni, sono stati trattati come merce di scambio per le carriere politiche degli esponenti della destra cittadina e regionale. L’augurio è che il nuovo anno porti con sé una rinnovata consapevolezza“, conclude il Partito Democratico.