29 Dicembre 2023 - 11:06:13
di Redazione
“Il 27 dicembre è stato approvato, con i soli voti della maggioranza il bilancio di previsione finanziario 2024/2026. I consiglieri del gruppo di minoranza hanno espresso il loro voto contrario in quanto il bilancio di previsione non può essere concepito come un semplice adempimento burocratico”.
Lo comunicano in una nota i consiglieri del gruppo di minoranza al comune di Tornimparte Ferdinando Carducci (capogruppo), Gianfranco Di Benedetto, Lina Tresca e Alessandro Ruzza.
“L’atto con il quale l’amministrazione dovrebbe dare precise indicazioni degli obiettivi che si prefigge di perseguire – affermano – Il bilancio di previsione rappresenta gli eventi che si intendono governare e ogni stanziamento deve essere rappresentativo di una progettualità di visione futura del tutto inesistente nel nostro Comune. Ci è stato presentato un documento insufficiente e inadeguato in riferimento alle attività complessive che devono essere portate avanti, dei problemi che devono essere affrontati e che andrà avanti a colpi di variazioni di bilancio come accaduto negli ultimi anni. Un documento privo della condivisione con lo stesso gruppo di minoranza che in più di un’occasione ha dimostrato senso di responsabilità e non il ‘no a prescindere’ tanto caro alle loro opposizioni. Giova ricordare la bocciatura del nostro emendamento per la declassificazione dei terreni edificabili con il quale la quota Imu non riscossa sarebbe stata irrisoria, ma avrebbe avuto un’alta valenza ambientale e senso civico, così come per altri emendamenti o proposte non prese in considerazione solo perché venivano dalla minoranza. Ci siamo trovati di fronte ad un bilancio di previsione povero e privo di investimenti, senza una visione di futuro, se si eccettuano i lavori previsti con i fondi del Pnrr, che dovremmo giocoforza restituire, utilizzati per la realizzazione di interventi costosi e inopportuni, senza aver previsto una piazza comunale che si identifichi come l’agorà del Paese, oppure dei parcheggi di cui siamo letteralmente sprovvisti. Per non parlare, infine, della poca attenzione riservata alle categorie più fragili, quali gli anziani, giovani, sport e tempo libero con previsioni economiche notevolmente ridotte o inadeguate”.