30 Dicembre 2023 - 08:55:55

di Redazione

Non si arrestano le polemiche per la paventata chiusura del canile sanitario di Sante Marie che accoglie cani dalla Marsica, ma anche dall’Alto Sangro e dalla Valle Peligna.

Dopo il sindaco di Sante Marie Lorenzo Berardinetti che ha lanciato un appello per mantenere aperta la struttura, interviene anche il coordinamento regionale delle associazioni animaliste attive nell’area aquilana e marsicana che si oppongono vigorosamente alla prospettiva di chiusura.

“Tale decisione comporterebbe gravi conseguenze, tra cui il sovraccarico della struttura inadeguata dell’Aquila e un impatto negativo sul numero di cani adottati grazie ai volontari, che solo ora riescono quasi ad azzerare le regolari entrate annue solo del comune dell’Aquila – affermano – La preoccupazione principale riguarda la minore permanenza dei cani all’interno del canile, con il rischio che vengano trasferiti rapidamente in altri rifugi già ampiamente sovraffollati. Questo non solo mette a dura prova i veterinari e volontari, ma anche il benessere degli animali, che potrebbero trovarsi in condizioni di sovraffollamento e stress”.

“Sarebbe auspicabile avere delle risposte anche a queste domande: questa decisione è volta a tagliare le spese dell’Asl a discapito degli animali e delle persone dedite al loro benessere? – aggiungono – Quali misure verranno adottate per garantire il mantenimento degli standard necessari? Saranno implementati nuovi orari di apertura al pubblico o turni per gli interventi veterinari? Nuove concessioni alle entrate dei volontari?”.

“Il coordinamento regionale delle associazioni animaliste, alla luce delle recenti chiusure anomale delle strutture, intervenute negli ultimi mesi anche nelle altre province, chiede, quindi, una riflessione approfondita su questa decisione, affinché sia presa in considerazione la salvaguardia degli animali e il lavoro prezioso svolto dai volontari nel territorio. In un’ottica di collaborazione, chiediamo un dialogo aperto per trovare soluzioni alternative che rispettino il benessere degli animali e l’obiettivo di svuotare i canili, non riempirli”, concludono.

“L’annunciata chiusura del canile di Sante Marie – struttura della ex Comunità Montana Marsica 1 – da parte dei vertici Asl1 sarebbe un errore gravissimo e peggiorerebbe l’attività veterinaria, la gestione del randagismo e delle colonie feline”, afferma il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

“Da tempo, infatti, il progetto avviato dal Servizio veterinario sta dando buoni frutti ed è oggetto di attenzione da parte di altre strutture in Italia che cercano di imitarlo – prosegue – Il rapporto del 2022 evidenzia i risultati ottenuti con una rete che coinvolge i Comuni (col progetto “Comune a 4 zampe”) e le tante e generose associazioni di volontari (col progetto “Cerco casa sono un randagio”). Lo scorso anno sono stati registrati e “chippati” circa 7.000 cani. Circa 1.600 invece sono stati i cani randagi presi in carico dal Servizio: di questi 1100 sono stati gestiti dai due canili sanitari (L’Aquila e Sante Marie) per essere poi trasferiti ai Rifugi comunali e 600 di loro (il 53%) sono stati adottati”.

“Degli altri 500 cani, gestiti direttamente dai volontari, ne sono stati affidati ben 460 (oltre il 90%) grazie alle Associazioni che riescono a trovare una famiglia non solo ai cuccioli, ma anche ad animali ospitati da anni nei rifugi – sottolinea – Con questo prezioso lavoro i cani presenti nelle strutture di ricovero stanno diminuendo: dai 1.531 del 2019 ai 1.174 del 2022, il sistema di adozione ha generato collaborazioni anche con associazioni svizzere e tedesche e qualche Comune sensibile e lungimirante ha iniziato a sostenere le associazioni che gestiscono i cani fragili. Inoltre la sterilizzazione ha ridotto la proliferazione incontrollata, le aggressioni a persone o ad altri animali, gli incidenti stradali e migliora la sicurezza e il decoro urbano. Insomma è giusto proseguire su questa strada e rafforzarla per migliorare anche gli interventi sulle colonie feline”.

Pietrucci puntualizza inoltre: “Se invece si dismette il canile di Sante Marie per concentrare tutto su quello dell’Aquila, il risultato sarà quello di disperdere il lavoro sul territorio, peggiorare l’attività dei volontari, aumentare i costi e i tempi per chi dalla Marsica o dal Sangro dovrebbe interfacciarsi con L’Aquila. È davvero paradossale che una cosa che funziona venga messa in difficoltà senza alcuna ragione. Chiedo al direttore della Asl1 e all’assessore Verì di non procedere su questa scelta e di aprire invece un tavolo di confronto con la struttura Veterinaria, i Comuni coinvolti e le associazioni animaliste per decidere insieme le migliori misure e le risorse necessarie a rafforzare i progetti già in corso e a individuarne altri”.