Alfonso D’Alfonso su consorzio di bonifica interno Aterno Sagittario

09 Gennaio 2024 - 18:05:39

Il TAR ha respinto il ricorso presentato da Coldiretti e Cia verso
l’esclusione di una delle loro liste per il rinnovo della deputazione
del consorzio di bonifica interno Aterno Sagittario e quindi il 14/1 si
riapriranno le urne.
L’ ente negli ultimi decenni è stato gestito dalle tre organizzazioni
agricole, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, che si sono alternate alla
guida con alleanze variabili. La Regione Abruzzo nel corso degli anni ha
sempre avuto un ruolo di vigilanza sull’operato delle amministrazioni
attive sia come assessorato dell’agricoltura che attraverso propri
rappresentanti presenti in consiglio. Di particolare rilievo per
esercitare il controllo sulla gestione è la nomina spettante alla
regione del presidente del collegio dei revisori dei conti. C’è anche da
dire che per lunghi periodi la Regione ha gestito direttamente i
consorzi di bonifica attraverso propri commissari. L ‘Assessore
Imprudente ne ha nominati due che si sono succeduti per circa quattro
anni, nel corso dei quali la gestione è stata riconducibile direttamente
alla Regione.
Preciso, inoltre, che i Consorzi di Bonifica sono enti di diritto
pubblico che gestiscono essenzialmente il servizio irriguo ma la
proprietà è dei consorziati, degli agricoltori e dei proprietari, che
rispondono delle spese di gestione ripartite sugli appositi ruoli
proporzionali alla superficie posseduta.
Giusto per essere chiari, le organizzazioni professionali agricole e la
Regione Abruzzo attraverso i propri rappresentanti pro-tempore hanno
depauperato un patrimonio, senza fare nuovi investimenti ne manutenzioni
straordinarie sull’articolata rete irrigua con consulenze discutibili,
assunzioni ridicole o talvolta dai costi sproporzionati, acquisti di
beni e servizi la cui utilità non si è mai capita e noi paghiamo. Questo
spremere il limone ha portato il ruolo consortile a nostro carico in
pochi anni da 40 € per ettaro a circa 200 €. Adesso ci chiedono di
rieleggere una nuova deputazione ridando a noi la patata bollente.
È una trappola, si vuole riconsegnare la gestione alle organizzazioni
professionali senza aver prima messo le mani a una vera riforma del
settore. Se vogliamo evitare di essere strozzati dal continuo aumento
dei ruoli dobbiamo evitare di partecipare a queste elezioni trappola e
finalmente avviare una mobilitazione vera, visto che le organizzazioni
datoriali non ci possono e vogliono difendere perché sono proprio loro e
la Regione stessa, tramite gli zelanti Yes Man demandati, a causare il
disastro del Consorzio. Niente riforma, nessun vero piano di impresa o
bilanci risanati, se vi è stata una minore spesa lo si deve alle circa
dieci unità andate in pensione negli ultimi anni. Purtroppo mi
piacerebbe tanto condividere l ottimismo del vicepresidente di
Confindustria l Aquila ma la soluzione da lui proposta è in perfetta
continuità con la gestione commissariale con la differenza che il
ragionier Monaco (indicato presidente da confagricoltura e attualmente
dipendente del consorzio di bonifica Centro di Chieti)in quanto
consulente rispondeva esclusivamente al commissario mentre se eletto
presidente dovrà mediare con gli organi statutari ereditando dalla sua
gestione precedente ( manutenzioni non fatte da diversi anni, mancati
introiti dalla centrale elettrica di Capodacqua data in gestione ad un
privato per solo il 10% della produzione e una perdita accumulata di
2.000.000 di € prodotta dalla gestione delle organizzazioni
professionali insieme ai rappresentanti della regione nel corso del
tempo, solo per citare alcuni argomenti spinosi. Prima di riaffidare
la gestione ai consorziati noi chiediamo che si verifichino 3
condizioni:
1)azzeramento da parte della regione delle perdite pregresse prodotte
anche da amministratori da essa nominati e dal mancato controllo sui
bilanci sia attraverso gli uffici che dal presidente del collegio dei
revisori dei conti sempre eletto su sua designazione.
2) Approvazione di una legge quadro con cui si ridefinisce la governance
dell’ente contestualmente alle ulteriori competenze sul territorio con
individuazione dei capitoli su cui si farà pesare la spesa.
3) Adeguamento dello statuto riformando il sistema elettorale in modo da
far partecipare direttamente i proprietari e solo su loro indicazione si
potranno coinvolgere le organizzazioni datoriali.
Solo dopo questa azione di risanamento e riforma dei consorzi si potrà
riacquisire la gestione e come primo atto procedere ad approvare un
nuovo piano di classifica che tenga conto delle tre diverse realtà
dell’ente.
Per concludere riteniamo altresì non opportuno rinnovare gli organi
consortili due mesi prima delle elezioni ma sarebbe opportuno attendere
il nuovo assetto regionale sperando nella nomina di un assessore con
maggiore attenzione su questo settore strategico per l ‘agricoltura.

Alfonso D’Alfonso
Imprenditore agricolo
Socio e contribuente del cons.di bon.Aterno Sagittario