10 Gennaio 2024 - 15:43:59

di Beatrice Tomassi

Con delibera 348 del 11.05.2007, la Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila ha approvato un protocollo d’intesa in regime di commissariamento con la ex Comunità Montana “Marsica 1”, ora “Montagna Marsicana”, per la concessione di una struttura da adibire a canile sanitario.

Parliamo proprio del canile sanitario di Sante Marie, da settimane sotto i riflettori.

Dopo l’espletamento di una procedura di gara indetta nel 2008, la Comunità Montana ha aggiudicato ad una società il servizio di gestione del rifugio per cani, con annesso canile sanitario, per un periodo triennale. Si sono susseguite proroghe su proroghe. L’ultima risale al 27.07.2023, giorno in cui la Asl ha prorogato l’affidamento del Canile Sanitario al gestore fino al 31.12.2023.

Arriviamo così agli ultimi avvenimenti, ovvero al fatto che l’azienda sanitaria, in data 19.12.2023, ha bandito una nuova gara per creare un secondo canile sanitario a L’Aquila, dove ce n’è già uno con 50 posti e dove verrebbero trasferiti tutti i nuovi cani accalappiati nella Marsica.

Come vi abbiamo raccontato a più riprese, questo bando ha suscitato non pochi malumori. A schierarsi contro la decisione è stato in prima linea il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, che ha lanciato una petizione che in poco tempo ha raggiunto 7 mila firme e che, lunedì 8 gennaio, è stata consegnata all’ufficio della Asl1 di Avezzano.

Con lui anche il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che abbiamo intervistato.

“Ritengo che il Canile dell’Aquila sia già saturo e non comprendo la necessità di avviare questo tipo di soluzione. Dobbiamo decentrare i servizi, non concentrarli”, questo il nocciolo del pensiero di Di Pangrazio che ha poi espresso la volontà di battersi per lasciare aperto il canile “anche, se necessario, facendo ricorso agli organi giudiziari”.

A preoccupare non sono solamente i costi del trasporto dei cani accalappiati nella Marsica fino al capoluogo e poi di nuovo da L’Aquila ai rifugi del territorio, ma anche, e forse soprattutto, il rischio di compromettere un delicato equilibrio tra entrate in canile e adozioni raggiunto grazie all’operato dei volontari marsicani che, per ovvie ragioni di tempo e di distanza, non potrebbero offrire agli ospiti del canile sanitario aquilano il loro importante contributo.

Per meglio cogliere l’importanza dei volontari in tali situazioni, si pensi che il rapporto annuale sul randagismo pubblicato dal Dipartimento della Sanità della Regione Abruzzo con dati fino al 31.12.2022, ha rilevato come nello stesso anno a fronte di 1110 ingressi complessivi nei canili sanitari di Sante Marie e di L’Aquila, ben 595 cani siano stati dati in affidamento. Tradotto in percentuale significa il 53%.

In termini economici, uno stralcio della nota del protocollo n. 5909 del 31/3/2010 emanato dal Ministero della Salute Direzione Generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari cita come, all’interno di un canile, “per una buona gestione risulti appropriato un costo oscillante tra i 3,50€ e 4,50€ giornalieri per cane, anche se in taluni casi può essere parimenti garantito un adeguato mantenimento degli animali con importi giornalieri più bassi”. La somma minima è 1,80€ al giorno. Dunque facendo un rapido calcolo di quanto i volontari abruzzesi abbiano fatto risparmiare solamente nel 2022, quindi senza contare gli anni passati:

595 cani adottati (e dunque usciti dal canile) x 1,80€ x 365 giorni l’anno x 7 anni di aspettativa di vita media in un canile = 2.736.405 euro.

“Se la direzione strategica della Asl spostasse il sanitario nel capoluogo, di fatto ci renderebbe non operative ed impossibilitate a realizzare questo risparmio”, precisano alcune volontarie.

Per il Coordinamento delle Associazioni di Volontari Abruzzesi, Animali e Ambiente aps, “la mancanza di dialogo con coloro che conoscono meglio le dinamiche dei canili rischia di scatenare una catena di conseguenze negative e irreversibili” e dunque si mettono a disposizione per aprire tavoli di confronto con le amministrazioni, sempre auspicando nella non chiusura del canile di Sante Marie.