11 Gennaio 2024 - 17:06:51
di Martina Colabianchi
“C’è bisogno di riordinare le autonomie locali. In questi anni c’è stata troppa frammentazione, è arrivato il momento di tirare una linea e di riordinarle“.
Così il segretario nazionale di UIL FPL, Domenico Proietti, in occasione di un convegno nazionale, dedicato proprio a questo tema, dal titolo “Riordino delle autonomie locali, più risorse per Comuni, Province e Regioni. Analisi e prospettive” organizzato dal sindacato nella sede di ANCE L’Aquila.
All’incontro, moderato dalla giornalista Orietta Spera, hanno partecipato, inoltre, Rita Longobardi, segretaria nazionale Uil Fpl con deleghe all’Organizzazione e alle Funzioni locali, Antonio Alfiero Di Giammartino, segretario regionale Uil Fpl, Antonio Ginnetti, segretario provinciale Uil Fpl L’Aquila, Vittoria Di Ponzio, componente dell’esecutivo Uil Fpl dell’Aquila, Gianguido D’Alberto, presidente dell’Anci Abruzzo, e Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo.
Capacità economica e operativa degli enti locali, insufficienza delle risorse per lo svolgimento dei servizi, autonomia differenziata e ricadute economiche e sociali sui territori sono stati gli argomenti principali del dibattito che ha analizzato la condizione attuale degli enti stessi, con un occhio attento al futuro di Comuni, Province e Regioni.
I principi da seguire in fase di riordino delle autonomie, secondo Proietti, sarebbero i seguenti:
“Bisogna eleggere i rappresentanti delle città metropolitane delle province, perché questo significa dare potere ai cittadini; bisogna, poi, stabilire dei compiti precisi di questi enti perché devono dare risposte alle problematiche del territorio. Infine, dobbiamo accorpare i comuni. Nel 2024 l’Italia non può avere 8000 comuni il 48% dei quali sotto i 2000 abitanti. Bisogna accorparli, valorizzare il campanile attraverso la tradizione, però la gestione dei servizi va fatta su dimensioni molto più ampie. Questa è una sfida che la UIL lancia alla politica, ci aspettiamo delle risposte positive”.
“Il convegno di oggi – ha affermato il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo – ha trattato un tema importante e centrale nel dibattito regionale che è il ruolo che le autonomie locali rivestono in una regione che ha un’orografia particolare, con una miriade di piccoli paesi posti soprattutto nelle aree interne dove i ruoli sociale ed economico, svolti dalle autonomie locali, e quindi dai Comuni, sono fondamentali per continuare a far vivere in questi territori le persone e dare speranza alle giovani generazioni. Spesso le autonomie locali si scontrano con una scarsa capacità economica, avvalorata anche dall’ultima Legge di bilancio. Chiediamo quindi che Comuni e Province possano essere dotati delle risorse corrette che consentano di poter garantire i servizi di base alle popolazioni. La sfida che Uil e Fpl pongono all’attenzione del governo nazionale è che si possa comprendere quanto il governo del territorio sia fondamentale per le ricadute economiche dei territori stessi e per le ricadute sociali che vadano a coprire la parte più debole della nostra popolazione. E per poter svolgere, inoltre, quelle funzioni che anche la Costituzione attribuisce agli enti locali”.
“Il cortocircuito che ne è derivato è sotto gli occhi di tutti sia in termini di inefficienza che di malessere generalizzato da parte dei dipendenti – ha spiegato Antonio Ginnetti, segretario provinciale Uil Fpl L’Aquila -. Ad aggravare la situazione si è inserita una contrazione di spesa del personale sulla falsariga generale della pubblica amministrazione che ha visto i dipendenti pubblici dipinti come un peso per lo Stato piuttosto che la principale risorsa dello stesso. Senza dimenticare che l’approvazione dell’autonomia differenziata potrebbe avere conseguenze disastrose sull’intero Paese, aumentando le disuguaglianze tra regioni del Nord e del Sud. Uno scenario che inciderà sulla capacità finanziaria di Province e Comuni creando una differenza di capacità finanziaria senza tenere conto del principio di solidarietà sociale e delle condizioni che ogni singolo Comune affronta, un esempio macroscopico è rappresentato dalle aree interne, che rappresentano un terzo del Paese e la provincia dell’Aquila ne è l’esempio più chiaro”.
Al convegno ha partecipato il senatore Michele Fina che ha dichiarato: “La discussione di oggi, poiché promossa da un sindacato, che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori, ha una forza maggiore. Credo che il riordino delle autonomie locali debba essere realizzato mettendo al centro la persona, bisogna capire quali sono le esigenze dei cittadini e come poter erogare al meglio i servizi”.