15 Gennaio 2024 - 17:56:07

di Martina Colabianchi

C’era una volta L’Aquila Smart City“, uno dei progetti su cui nel post-sisma la nostra città aveva deciso di investire nel complesso percorso di rilancio socioeconomico. A distanza di 15 anni si può tristemente affermare che non solo quei tanti buoni propositi sono stati archiviati ma che, da una realtà che ambiva ad anticipare le sfide tecnologiche ed infrastrutturali in ambito digitale per acquisire un vantaggio competitivo siamo diventati in alcuni ambiti fanalino di coda“.

Inizia così un’aspra nota del presidente della V Commissione Garanzia e Controllo, Stefano Palumbo, che ha annunciato la convocazione di una seduta per discutere proprio di queste tematiche e delle soluzioni che l’amministrazione valuta di mettere in campo.

Problematiche principale, secondo Palumbo, quelle legate alla copertura della banda ultralarga che, per il momento, interesserebbe solo il centro storico della città e le zone immediatamente prossime ad esso, lasciando totalmente scoperte le frazioni. “Ciò, – scrive – nonostante L’Aquila fosse stata uno dei primi capoluoghi in ambito nazionale a ricevere l’interesse di operatori come Open Fiber, partner insieme a Wind-Tre del progetto di sperimentazione 5G sulla nostra città, con investimenti assai significativi e accordi siglati già nel 2017. Ebbene, dopo oltre sei anni dalla convenzione siglata con Infratel Italia per la posa in opera della fibra ottica presso i nostri paesi non si vede ancora la luce né si hanno certezze sull’avvio dei lavori“.

L’impegno – prosegue ancora Palumbo – da parte dell’assessore Colonna a organizzare un incontro tecnico entro il mese di gennaio tra gli uffici comunali e l’operatore di telecomunicazioni che ha presentato il progetto e che è in attesa del via libera dal Comune è sicuramente un primo risultato ottenuto ma è davvero inaccettabile che a pagare l’inerzia dell’amministrazione siano tanti residenti delle frazioni penalizzati dalla mancata fornitura di un’infrastruttura ormai irrinunciabile“.

“Ma se piangono i frazionisti di certo non ridono i residenti, commercianti e professionisti del centro storico anch’essi vittime dell’incapacità amministrativa a causa della quale, a 15 anni dal sisma del 2009 e con i lavori del primo lotto dei sottoservizi completati, collaudati e riconsegnati dalla GSA al Comune dell’Aquila, ancora non è stato stilato un regolamento che ne consenta la gestione e soprattutto l’accesso degli operatori. Anche in quest’ambito la commissione ha ottenuto un cronoprogramma degli ulteriori interventi che la Gran Sasso Acqua sta realizzando sul sistema di telecontrollo e antincendio, che si stima si concluda nel mese di giugno, oltre l’impegno da parte dell’amministrazione comunale a redigere entro quella data il necessario disciplinare di gestione”.

È tuttavia anche questa circostanza indicativa del fallimento della giunta Biondi – questo l’affondo finale – che a fronte di tanti proclami annaspa sia in termini di visione che in capacità di azione su questioni strategiche per lo sviluppo della nostra città“.