16 Gennaio 2024 - 16:39:14
di Redazione
Adottare strumenti di contrasto coordinati per evitare il ripetersi di situazioni di grande emergenza, come quelle vissute negli anni passati nell’area del monte Morrone e realizzare un piano di intervento operativo
da attivare in caso di allerta sulle zone a maggior rischio.
E’ stato l’argomento al centro della prima riunione del gruppo di lavoro Incendi boschivi, dedicata all’esame della situazione relativa al monte Morrone, che si è tenuta oggi nella sala di Protezione civile della Prefettura dell’Aquila.
L’incontro dà seguito all’iniziativa varata dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo, che ha presieduto il tavolo di oggi, nel corso del Comitato Ordine e Sicurezza svoltosi a dicembre nel Comune di Sulmona e ha visto la partecipazione del direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile e dei rappresentanti dell’amministrazione provinciale dei Comuni di Sulmona e Pratola Peligna, dell’ente Parco
Nazionale della Majella, Questura dell’Aquila e comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e
Vigili del Fuoco.
I presenti hanno illustrato le iniziative di rispettive competenza poste in essere, concordando
sull’importanza di adottare strumenti di contrasto coordinati, fornendo altresì dettagli statistici, elementi
di criticità su cui attuare miglioramenti procedurali e piena disponibilità nel collaborare fattivamente per
evitare il ripetersi di situazioni di grande emergenza, come quelle vissute negli anni passati nell’area in
considerazione.
Il prefetto ha ribadito, quindi, l’attenzione posta in essere dalla Prefettura sul tema degli incendi boschivi
nell’area sulmonese e in generale sul territorio dell’intera provincia, in particolare su quelli che
periodicamente interessano la zona del Monte Morrone, evidenziando come l’attività del Gruppo di
lavoro avrà l’obiettivo di sincronizzare al meglio le iniziative di contrasto al fenomeno, in un’ottica di
prevenzione e dissuasione, anche al fine di comunicare efficacemente alla popolazione l’elevato grado di
attenzione che sarà posto sulla zona in modo capillare dalle Forze dell’Ordine e da tutti i soggetti
istituzionali che concorreranno allo sviluppo dell’iniziativa.
Analoga attenzione sarà dedicata alla predisposizione di uno specifico piano di intervento operativo
da attivare in caso di allerta sulle zone a maggior rischio, anche con il coinvolgimento di forme di
controllo di vicinato, alla programmazione di opere di pulizia delle zone boschive con controlli anche
sull’abbandono indiscriminato di rifiuti e alla ricognizione sulle condizioni delle strade di accesso alle
aree per la tempestività dei soccorsi.
Il prefetto, infine, ha aggiornato il tavolo, con l‘intenzione di programmare le prossime riunioni
estendendo la partecipazione anche ad altri comuni delle zone interessate.