18 Gennaio 2024 - 16:37:28

di Redazione

È il giorno del dolore e del ricordo per i familiari delle vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano a Farindola.

Alle 16:49 del 18 gennaio di sette anni fa, infatti, una valanga travolse e distrusse la struttura alberghiera lasciando senza vita 29 persone, ricordate oggi dai familiari nella commemorazione sul luogo del disastro.

Alle 15 la fiaccolata si è diretta silenziosa fin davanti all’obelisco dell’hotel  dove è stata deposta una corona di allora alla presenza del sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto e del presidente della Regione Marco Marsilio.

All’interno del sito, don Luca, parroco di Farindola, ha quindi officiato una messa in ricordo delle vittime.

Alle 16:49, il coro di Atri ha intonato “Signore delle cime” prima di liberare nel cielo 29 palloncini bianchi.

“Il dolore non passerà mai tanto qui gli unici condannati siamo noi all’ergastolo a vita. Fine pena mai per noi. Emanuele, mio figlio, lavorava nell’hotel da quattro anni. Oggi è difficile parlare. Posso dire che prima mi sentivo tradita. Ora mi sento anche ingannata. Cosa mi aspetto dal futuro? Una sentenza giusta”.

Lo ha detto Paola Ferretti, mamma di Emanuele Bonifazi, una delle 29 vittime che morì sotto le macerie di Rigopiano, nel corso della commemorazione che si è tenuta a Montesilvano in occasione del settimo anniversario della tragedia. “Nessuno di noi – ha aggiunto la donna – cerca vendetta perché sappiamo che niente è nessuno potrà ridarci quello che ci è è stato tolto. Noi chiediamo semplicemente giustizia non solo per i nostri angeli, ma per tutti gli italiani perché quello che è successo a Rigopiano non debba accadere mai più. Chi amministra in nome e per conto dello Stato ha delle responsabilità e va punito nel modo dovuto”.

Il sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis ha deposto un mazzo di fiori nel giardino di via Nilo, intitolato alle vittime di Rigopiano: alla cerimonia erano presenti anche alcuni familiari delle vittime. “Oggi – ha dichiarato De Martinis – ricordiamo la tragedia di Rigopiano nel giardino di via Nilo che da due anni abbiamo intitolato alle vittime di questa tragedia. Un evento che ha toccato molto da vicino la nostra città anche perché due delle vittime e cinque dei sopravvissuti vivevano nella nostra città. Oggi abbiamo deposto un mazzo di fiori affinché il ricordo delle 29 vittime resti sempre presente nei nostri cuori”.

“Un dolore che si rinnova e si trasforma, dopo sette anni sento ancora Gabriele qui vicino a me e vivo nel suo ricordo ogni giorno“, ha detto Giuly Romani, la fidanzata di Gabriele D’Angelo, il cameriere tra le 29 vittime dell’Hotel Rigopiano.

“Oggi per noi sono sette anni di dolore, di lotta, soprattutto di speranza, quest’anno ancora di più c’è la consapevolezza, la forza di sapere che è stato fatto tutto quello che potevamo fare come familiari e come parte civile, per rendere pace, perché deve esserci prima la pace poi la giustizia. Solo in questo modo possiamo ottenerla noi e far sì che i nostri cari possano finalmente riposare in pace”, ha commentato Alessandro Di Michelangelo, poliziotto in servizio alla Questura di Chieti, fratello di Dino, una dei 29 morti di Rigopiano, alla cerimonia che ogni anno si svolge a Chieti dinanzi al momento che ricorda le vittime.

“Noi abbiamo letto attentamente le carte dell’appello, della Procura, e non smetteremo mai di ringraziarli perché sono sette anni che la Procura ha preso in carico il nostro dolore per farci sentire meno soli, i magistrati in primis ma soprattutto i nostri legali che non ci hanno mai abbandonato – ha detto ancora Di Michelangelo – Quest’anno, come un minuto prima della lettura della sentenza del febbraio dello scorso anno, eravamo fiduciosi e lo siamo ancora di più perché abbiamo capito leggendo quelle carte della Procura che la giustizia è fatta ancor prima di uomini, di donne e soprattutto di coscienze che poi di codici e di leggi. Quindi siamo ancora fiduciosi e crediamo fortemente perché già una prima verità giudiziaria c’è stata, adesso dobbiamo solo chiudere il cerchio, siamo qui in appello con la consapevolezza che ci sarà ancora un altro grado di giudizio a cui faremo ricorso sicuramente se non dovessimo trovare le risposte che cerchiamo. Le risposte a quelle domande ovvero quelle macchine incanalate pronte per scappare, con i tergicristalli alzati, le borse caricate per andar via da una percezione di pericolo che era ormai presente in tutti e questo invece questa possibilità è stata negata a 29 persone e oggi siamo qui. Noi continueremo con la nostra battaglia sapendo che non siamo soli, che ci sono due magistrati valorosi e i nostri legali che non ci hanno mai abbandonato”.

Il messaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni

“Sono trascorsi sette anni dal giorno in cui quella terribile valanga travolse l’hotel Rigopiano e spezzò la vita di 29 persone. Oggi il mio pensiero va alla loro memoria, unito all’abbraccio che rinnovo alle famiglie e ai loro cari, con l’auspicio che venga fatta piena luce su una tragedia che sconvolse l’Abruzzo e l’Italia intera. Per non dimenticare”.

Il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani

“Ricorre oggi il settimo anniversario della tragedia del 18 gennaio 2017, quando una slavina si abbatté sull’Albergo Rigopiano – Gran Sasso Resort di Farindola (PE) causando la morte di 29 persone. Voglio rivolgere un commosso pensiero e le mie preghiere alle famiglie delle vittime. Il loro ricordo deve spronarci a lavorare affinché tragedie simili non avvengano più. Ricordo con gratitudine l’eroico lavoro svolto dai soccorritori, in particolare dalla Guardia di Finanza, il cui personale della Stazione del Soccorso alpino della Finanza de L’Aquila raggiunse per primo la struttura ancora isolata dalla neve, prestando soccorso alle persone intrappolate e contribuendo in modo decisivo a contenere il tragico bilancio della slavina. Lo spirito di servizio dei soccorritori che lavorarono in condizioni avverse per raggiungere il luogo dell’incidente, è stato encomiabile. Li incontrai nel 2017, in veste di Presidente del Parlamento Europeo, nel corso di una cerimonia di premiazione a L’Aquila, ringraziandoli per il loro eroico gesto. La loro generosità e abnegazione nel salvare vite umane ci è di esempio ogni giorno”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa

“A sette anni dalla indimenticata tragedia di Rigopiano rinnoviamo la nostra vicinanza ai parenti delle 29 vittime e all’intera comunità abruzzese e ci uniamo alla loro richiesta di giustizia”.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana.

“Sette anni fa a Rigopiano una valanga strappava la vita a 29 persone. Una preghiera per le vittime di quella tragedia. Esprimo vicinanza alle loro famiglie, ai superstiti e alla comunità abruzzese. Rinnovo il mio pensiero riconoscente a tutti i soccorritori e i volontari. Auspico che la verità emerga quanto prima”.

Il presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera, e coordinatore regionale di Fi Abruzzo Nazario Pagano.

“A sette anni dalla tragedia di Rigopiano che, per giorni, tenne col fiato sospeso l’Abruzzo e l’Italia intera, voglio rivolgere un pensiero alle 29 persone che persero la vita, alle loro famiglie e ai soccorritori che evitarono un bilancio ancora più grave. E’ nel loro ricordo che, come amministratori pubblici, dobbiamo lavorare instancabilmente con l’obiettivo di mettere in sicurezza il territorio e scongiurare il rischio che, simili eventi, possano causare danni alle nostre comunità”.

Il senatore abruzzese del Pd, Michele Fina.

“A 7 anni da Rigopiano il nostro primo pensiero è per le 29 vittime, per i loro familiari e per gli 11 sopravvissuti che porteranno sempre sulla loro pelle il segno di quella tragedia. Le immagini di quella notte – aggiunge – la colonna dei soccorsi, il silenzio, sono lì a ricordarci le tante ferite che il nostro Abruzzo ha subito e sono un monito a non abbassare mai la guardia sulla prevenzione, a partire dal garantire le necessarie attenzioni e risorse a tutti le operatrici e gli operatori pubblici che lavorano per garantirci salute e sicurezza”.

Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio

“La tragedia di Rigopiano è una ferita ancora aperta per la nostra comunità e per l’Italia intera. Oggi l’Abruzzo si stringe ai familiari delle vittime e ricorda lo sforzo eroico di soccorritori e volontari”.

Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri.

“Commemorare e mantenere viva la memoria di quanto accaduto il 18 gennaio 2017 a Rigopiano è più che un dovere istituzionale, è un obbligo morale di tutti, ancor più quando si rivestono cariche amministrative. C’eravamo sette anni fa, ci siamo oggi come ogni anno, in qualità di amministratori regionali, ma soprattutto come uomini e donne, padri, fratelli, zii, nonni, che in quella tragedia avrebbero potuto perdere i propri cari e che oggi hanno il compito di testimoniare e di lavorare a tutela del territorio e dei cittadini. Ormai – dice Sospiri – il mese di gennaio porta con sé il fardello di un ricordo incancellabile di quello che è stato un dramma spaventoso per il nostro Abruzzo e purtroppo il ricordo di ciascuno di noi torna a quei momenti che hanno preceduto la valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano. Inevitabilmente ciascuno di noi ripensa a quella incredibile nevicata, alle nostre attività frenetiche in quella giornata, alle tante emergenze che si stavano vivendo sul territorio regionale, e cerchiamo di immaginare come possano aver vissuto quelle ore le vittime del dramma”. “Molti di noi – aggiunge – in quella tragedia hanno perso un conoscente, un amico, un parente, e oggi è nostro dovere concentrarci sul ricordo di quelle 29 vittime alle quali dobbiamo rendere un doveroso omaggio. Il nostro compito, in qualità di amministratori, è quello di lavorare per impedire in ogni modo il ripetersi di simili tragedie, di prestare ascolto e attenzione ai segnali che ci arrivano dai nostri territori, dalla stessa natura, di essere sempre accanto ai cittadini, senza mai perdere di vista uno dei nostri obiettivi: garantire il diritto alla vita di ciascuno”.

 il senatore abruzzese e segretario regionale Etelwardo Sigismondi

“Da abruzzese e da rappresentante delle istituzioni non posso che ricordare un dolore indelebile per la mia Regione e il mio Paese. A Farindola in questo giorno, 7 anni fa, si consumava la tragedia dell’albergo Rigopiano. La natura si abbatté su questo pezzo d’Italia con neve copiosa e scosse di terremoto, poco prima che una valanga maledetta distruggesse l’hotel. Ore interminabili di angoscia e di preghiera che fermarono l’intera Nazione. Seguirono ricerche frenetiche per salvare vite umane. I superstiti furono 11. Mentre i morti 29. Una tragedia indimenticabile. In questi giorni, in cui si tiene il processo di appello confido che la giustizia accerti ogni responsabilità. Oggi, da 7 anni, si commemora un terribile dramma. E anche noi da questa aula del Senato cogliamo l’occasione per stringerci ai familiari delle vittime””, ha concluso”.