18 Gennaio 2024 - 11:59:59
di Martina Colabianchi
“Voglio sperare che la direzione dell’Inps dell’Aquila non aspetti che ci sia il ferito grave o addirittura il morto per occuparsi concretamente della sicurezza di chi lavora a contatto con il pubblico. Al contrario, deve intervenire immediatamente“.
Lo dichiara in una nota Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica-Confsal dell’Aquila e Teramo, dopo che due giorni fa un uomo si è scagliato contro gli operatori del Centro medico legale, che dista pochi metri dalla sede provinciale aquilana dell’Istituto, ed ha colpito alcuni oggetti, costringendo gli addetti a chiamare i carabinieri.
“Le segnalazioni per la brutta aria che si respira ogni giorno sia all’Inps che al Centro medico legale – afferma quindi Vivarelli – non smettono di arrivare e per noi questa non è una sorpresa, visto che pochi mesi fa, nel silenzio delle altre sigle sindacali e della politica sia locale che regionale, abbiamo lanciato l’allarme per qualcosa che poi è effettivamente accaduto, cioè il taglio, per ragioni riferibili a quelle che riteniamo essere assurde problematiche di bilancio e per la fine dell’emergenza Covid-19, delle ore di pulizia e di lavoratori, purtroppo sempre precari, tra i quali quelli che si occupano del portierato, ossia chi, in assenza di guardie non necessariamente armate, rappresentavano quantomeno un ‘filtro’ specie per le situazioni più difficili per la gestione dell’utenza“.
“Come si è visto – prosegue il sindacalista aquilano – gli episodi di violenza non soltanto verbale agli sportelli non si arrestano. Ci chiediamo, allora, cosa aspetti l’Inps a rendere sicuri quegli ambienti di lavoro, sia per gli operatori che per l’utenza, alla luce di determinati comportamenti che speriamo non sfocino in qualcosa di ancora più pericoloso. Non è tollerabile, conoscendo la sempre più fragile situazione sociale ed economica di molte persone, anche in virtù del taglio del reddito di cittadinanza, che la rabbia venga indirizzata contro chi non può difendersi, né ha gli strumenti per evitare che certi episodi accadano. Insomma, non aspettiamo, per intervenire, il ferito grave o addirittura il morto“.
“Chiediamo quindi un altro incontro al direttore regionale abruzzese dell’Inps, Luciano Busacca, dopo che la prima richiesta di qualche mese fa è rimasta lettera morta, nel senso che non abbiamo mai avuto l’opportunità di incontrarlo. Evidentemente non siamo ‘fortunati’ come altri rappresentanti sindacali che entrano ed escono dalle stanze dei vertici regionali come se non ci fosse un domani, mentre a Fesica-Confsal è toccata giusto una telefonata da parte della segretaria del dottor Busacca“, conclude Vivarelli.