19 Gennaio 2024 - 19:43:52
di Martina Colabianchi
Cambiamento climatico e le attività messe in campo dal Comune dell’Aquila per contrastarlo, ma anche per adattarsi alle novità che inevitabilmente ci saranno: questo il tema al centro di “ClimAquila, la lotta al cambiamento climatico inizia dalla città”, incontro svoltosi questo pomeriggio all’Auditorium del Parco.
Al centro la Missione Europea per l’adattamento ai cambiamenti climatici, a cui partecipa L’Aquila tra i pochi enti in Italia e che è stata al centro della riunione della Missione tenutasi a Bruxelles l’anno scorso, a cui hanno partecipato i rappresentanti del Comune dell’Aquila.
“Scopo di questo incontro è stabilire un collegamento ideale tra la città dell’Aquila e la comunità europea. Oggi abbiamo rappresentanti della comunità europea, soprattutto la dottoressa Morgillo che ci segue nelle missioni di adattamento in contrasto ai cambiamenti climatici che stiamo perseguendo insieme alla comunità europea, e sensibilizzare anche i nostri cittadini sull’importanza dei piccoli gesti per la lotta ai cambiamenti climatici. Ogni piccola azione ripetuta più e più volte da milioni di persone ha un grande impatto sull’ambiente, i nostri cittadini devono sapere che sono parte fondamentale di queste azioni di contrasto ai cambiamenti climatici“, così l’assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Fabrizio Taranta.
“La partecipazione a queste missioni ci permetterà di poter accedere a fondi importanti per poi attuare sul territorio quelle azioni vere e proprie, concrete, di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici”, prosegue Taranta che, poi, ai microfoni de LaQtv elenca qualche numero:
“Abbiamo ricevuto importanti finanziamenti: 5 milioni dal ministero dell’interno per il contrasto al rischio idrogeologico, 680 mila euro dal ministero dell’ambiente per progetti di forestazione e riqualificazione urbana con uno sguardo particolare alle tematiche ambientali e climatiche, ma anche la Regione Abruzzo ha dato importanti finanziamenti per il contratto di fiume, per la prevenzione degli incendi nelle foreste e soprattutto nelle pinete, sappiamo bene in questa città cosa è successo negli anni passati e come provvedimenti del genere possano tutelare il nostro territorio“.
È stato anche introdotto, nel corso dell’evento, il Twinning Programme di Net Zero Cities (la Missione Europea per le 100 città resilienti al 2030), progetto che vede L’Aquila e Genova come le uniche due città italiane ammesse e nell’ambito del quale il capoluogo abruzzese ha stretto gemellaggio con la città norvegese di Drammen, per lo scambio di buone pratiche contro i cambiamenti climatici.
“Se parliamo di adattamento ai cambiamenti climatici c’è bisogno di una governance che abbia una solida squadra che gli possa dare una conoscenza scientifica, perché questa è alla base dell’adattamento – spiega Antonella Morgillo della European Commission Mission Board on Adaptation to Climate Change presente all’incontro -. Poi, è necessaria anche una solida conoscenza delle possibilità che a vari livelli, dal nazionale all’europeo scendendo fino al regionale, possono esserci in tema di contributi, fondi, infrastrutture che si possono utilizzare. Il contributo ingegneristico è molto importante, nel senso che le misure di adattamento sono anche misure che riguardano delle piccole modifiche nel territorio, quindi si può pensare ad esempio alla costruzione di vasche per l’accumulo dell’acqua nel momento in cui stiamo andando incontro a episodi di siccità sempre più frequenti“.
Così come i cittadini possono essere il primo motore del cambiamento, anche attraverso le più piccole azioni quotidiane, essi sono sempre più spesso anche spettatori di situazioni climatiche inedite. A questo scopo vi è la proficua collaborazione del CETEMPS con il Comune dell’Aquila.
“Abbiamo analizzato i dati sul clima degli ultimi 50 anni per vedere le tendenze che si stanno manifestando all’Aquila – spiega Gabriele Curci, CETEMPS, sempre ai microfoni de LaQtv -. Per quanto riguarda le temperature, è chiarissimo un riscaldamento generale della città, come tutto il resto del globo. Il clima dei nostri genitori è diverso da quello che stiamo vivendo oggi. Per quanto riguarda le precipitazioni non si intravede ancora una tendenza chiara, né a diminuire né ad aumentare, e gli eventi estremi sono distribuiti in maniera costante nel corso di questi anni“.
“Tuttavia, – prosegue – cambiamenti ci sono e sono evidenti, e se queste tendenze dovessero continuare nei prossimi decenni ci saranno dei cambiamenti ancora più forti di quelli che stiamo già osservando. Quindi, il nostro ruolo di collaborazione con il Comune è quello di dare delle basi per supportare la pianificazione all’adattamento ai cambiamenti climatici, cioè accettare il fatto che dei cambiamenti ci saranno ma avere gli strumenti per cercare di premonirci, di capire che cosa potrà succedere localmente, sul territorio, in termini di impatto sull’agricoltura, sui trasporti, su tutte le attività che intercettano la nostra società cogliendo, perché no, anche delle opportunità che si potrebbero avere con scenari diversi“.