22 Gennaio 2024 - 08:50:17
di Redazione
La prossima tappa della mobilitazione sarà una manifestazione sotto la direzione generale della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila che vedrà anche la consegna delle firme raccolte.
Non si ferma la protesta per il ripristino immediato del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata e del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
“Continueremo a chiedere ascolto affinché si realizzino tutti gli interventi utili per riconsegnare dignità alle persone, attraverso il riconoscimento di un diritto fondamentale ed universale come quello alla salute ed alle cure”, scrivono un una nota la Cgil della Provincia dell’Aquila e il comitato civico Cittadini e Territorio Ponte Giovenco.
Sono oltre 1500 le firme raccolte in meno di una settimana a sostegno dell’iniziativa.
“La petizione ha rappresentato un momento di straordinaria partecipazione di donne e uomini di una comunità resistente che si batte contro una grave desertificazione sanitaria nelle aree interne della nostra regione – prosegue la nota – Tale situazione sta compromettendo il diritto alla salute ed alle cure, nella totale disattenzione della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila e della Regione Abruzzo. Il testo della petizione, con le relative firme allegate, sarà inviato nei prossimi giorni al prefetto dell’Aquila, all’assessore regionale alla Salute ed al direttore generale della Asl, affinché si trovi una soluzione definitiva e strutturale alle gravi mancanze sanitarie che persistono ormai da troppo tempo. Potenziare il servizio di emergenza/urgenza e la medicina territoriale vuol dire riconoscere finalmente che le aree interne hanno pari dignità rispetto a qualsiasi altra area della nostra regione, superando, una volta per tutte, lo stato di precarietà e solitudine che sta affliggendo le comunità che le abitano”.
“La crisi cronica della sanità pubblica nelle aree interne in termini di efficacia ed equità rappresenta l’espressione più evidente del mancato riconoscimento dei diritti di cittadinanza sociale nella nostra provincia, che necessita di una seria programmazione della sanità di prossimità attraverso la fornitura di servizi sanitari primari e di base nelle aree geograficamente più remote, per garantire un accesso equo e adeguato all’assistenza sanitaria per tutte le persone, indipendentemente dalla loro posizione geografica”, conclude la nota.