23 Gennaio 2024 - 10:23:59

di Redazione

“I cittadini di Aragno che altro non sono che cittadini dell’Aquila, non hanno diritto allo stesso
livello di servizi essenziali, che ancorché scarsi anche dentro le mura, ad Aragno
divengono chimera”.

La denuncia arriva da un cittadino, Riccardo Alfonsi, che risiede con la sua famiglia nella frazione di Aragno.

“La mia unica colpa è quella di risiedere in una frazione del Comune dell’Aquila. Una frazione di quel Comune che dovrebbe essere la Città Territorio – sottolinea – Nei fatti invece io e la mia famiglia, cosi come i miei compaesani viviamo una condizione di subalterni rispetto ai ‘fasti’ o presunti tali
della città territorio. Nella mia frazione è divenuto un lusso viverci. Siamo oramai continuamente in apprensione poiché quello che dovrebbe essere un diritto di tutti i cittadini, nella frazione è lasciato al caso, al fato, alla fortuna insomma”.

Alfonsi fa riferimento, in particolar modo, al servizio pubblico di trasporto.

“Come tanti cittadini i miei figli per recarsi a scuola usufruiscono dei ‘preziosi’ servizi della partecipata Ama – spiega – Usufruiscono, in verità, è un termine molto lontano dalla realtà. Nei fatti, ai confini della roboante e festeggiante città dell’Aquila, i servizi essenziali, o non esistono, o qualora fossero programmati spesso rimangono tali. In effetti le programmate corse ancorché scolastiche, quindi essenziali, del servizio di trasporto pubblico, assumono la caratteristica della possibilità. La possibilità o probabilità che le stesse non vengano effettuate o rese ai cittadini sta divenendo una costante”.

“Saltano le corse che dalla città ritornano al contado al fine dell’orario delle lezioni, saltano anche quelle che dal contado al mattino dovrebbero portare i giovani cittadini di Aragno verso la conoscenza. Inutile interrogare le funzioni dell’azienda partecipata. Avranno sempre una giustificazione. Pochi e malandati mezzi. Ovviamente al contado quelli malandati sono destinati. Nessuno interviene. Soluzioni non ne vediamo. I cittadini del contado meritano solo pari pressione fiscale“, conclude.