24 Gennaio 2024 - 18:22:17
di Redazione
“Dispiace dover intervenire per contestare affermazioni del tutto strumentali e pretestuose da parte di chi continua a far finta di non capire. Le criticità connesse al servizio di continuità assistenziale dell’Alto Sangro rappresentano una problematica legata alle note difficoltà nel reclutamento di personale medico che, come noto a tutti, rappresenta un problema diffuso in tutto il territorio nazionale”.
Lo afferma la direzione sanitaria aziendale in riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa circa il servizio di guardia medica e la necessità per i territori dell’Alto Sangro di far richiesta di medici militari per un eventuale convenzionamento che vada a coprire le carenze di personale medico.
L’emergenza dell’Alto Sangro riguarda i comuni di Pescasseroli, Pescocostanzo, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea che chiedono, affiancati dalla Cgil provinciale, il ripristino del servizio di 118 con ambulanza medicalizzata e del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.
“Basta leggere – replica la direzione sanitaria – i titoli che appaiono quotidianamente sui giornali delle altre regioni: ‘Guardia medica, deserto a Parma il bando per 53 posti’ e ancora ‘Regione Umbria vanno coperti 7 posti ma bandi sempre deserti’, e si potrebbe continuare indipendentemente dal colore politico delle diverse regioni”.
“In realtà, la direzione aziendale sul problema ha profuso ogni sforzo per garantire continuità assistenziale al servizio della guardia medica delle aree interne – aggiunge – Già agli inizi dello scorso anno, erano stati pubblicati i 53 incarichi vacanti per le sedi di assistenza primaria ad attività oraria, note come guardia medica. Per le tre sedi di Pescasseroli, Pescocostanzo e Castel di Sangro, dei 12 medici necessari per coprire i turni risulta in servizio un solo titolare e il resto dei turni vengono affidati a incarichi provvisori, per cui a Pescasseroli risultano quattro incarichi vacanti, tre incarichi vacanti a Pescocostanzo e tre incarichi vacanti a Castel di Sangro. Le procedure di reclutamento per la copertura dei turni sono costantemente aperti, prova ne è che è stata acquisita, in questi giorni, la disponibilità da parte di un medico alla copertura, a decorrere dal 1 febbraio, di 10 turni presso la sede di Pescocostanzo. Inoltre, per sopperire alle esigenze assistenziali delle comunità di questa area territoriale, dal 1 gennaio la direzione aziendale ha attivato una postazione di 118 medicalizzata per le ore notturne con sede a Pescocostanzo”.
“In ultimo, – conclude –come esperito in altre realtà regionali, è stata richiesta alle autorità militari competenti la disponibilità di medici militari per un eventuale convenzionamento, nel rispetto della normativa nazionale prevista dall’Accordo collettivo nazionale del 28 aprile 2022, di cui chi fa affermazioni fuorvianti, evidentemente ignora l’esistenza”.
A prendere posizione in queste ore il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che ha parlato di “fallimento”, in riferimento all’ intervento provvisorio dei medici dell’esercito, mentre la Cgil della provincia dell’Aquila annuncia battaglia anticipando che il prossimo 1 febbraio 2024, alle 11, sarà di nuovo in piazza, sotto la direzione generale della Asl dell’Aquila.