30 Gennaio 2024 - 13:22:13
di Redazione
Un sit-in davanti al palazzo dell’Emiciclo per dire “no” alla cancellazione della Riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi.
Questa mattina, associazioni ambientaliste, cittadini e esponenti politici si sono riuniti fuori dal palazzo aquilano, sede del Consiglio regionale, per portare avanti una battaglia ormai iniziata lo scorso 29 dicembre, quando un emendamento approvato dalla maggioranza in Consiglio ha previsto il ridimensionamento da 1.100 a meno di 25 ettari della riserva. Presente anche il sindaco di Roseto degli Abruzzi, Mario Nugnes che ha detto: “Oggi si deve cancellare questo emendamento”.
L’emendamento a cui il sindaco si riferisce, proposto dalla minoranza per il ripristino dei confini della Riserva, è stato però bocciato in corso di Consiglio con 11 favorevoli, 17 contrari e un astenuto.
“Non si tratta di una riperimetrazione, ma di una cancellazione senza alcuna motivazione, oltretutto i cittadini stanno protestando ormai da un mese a questa parte e sono state raccolte migliaia di firme – aveva detto Dante Caserta del Wwf Abruzzo durante il sit-in – Oggi siamo qui perché il Consiglio regionale ha quest’ultima possibilità di tornare sui suoi passi, cancellare questa bruttissima pagina per l’Abruzzo regione verde dei parchi e far approvare immediatamente il piano di assetto naturalistico e dare l’avvio reale a questa importante riserva”.
Lo stesso Wwf Abruzzo si dice estremamente deluso dalla bocciatura dell’emendamento, affermando che, in questo modo, “la maggioranza di centrodestra ha respinto l’ultima possibilità che aveva per tornare sui suoi passi e ripristinare il perimetro originario, approvare il Piano di Assetto Naturalistico e mettere finalmente la riserva nelle condizioni di essere uno strumento di conservazione e valorizzazione del territorio“.
Il voto è stato preceduto da una vera e propria odissea per associazioni e comitati, di cui una delegazione aveva chiesto al presidente della Regione Marco Marsilio e al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri di essere ricevuta per consegnare le firme raccolte con la petizione e per chiedere l’immediato ripristino del perimetro originario della Riserva, in modo da aprire la strada all’approvazione del piano di assetto naturalistico della riserva stessa e alla nomina del comitato di gestione.
Ebbene, la richiesta è stata rigettata e le firme raccolte, che in tutto superano le 23.000, sono state consegnate in mano al sindaco di Roseto ricevuto dalla commissione consiliare.
Anche l’avvio dei lavori del Consiglio si è fatto attendere. Previsto per le 12.30, è stato poi spostato alle 14.30 ed infine, dopo la comunicazione da parte delle associazioni di poter garantire la loro presenza solo fino alle 15.30, è arrivata una successiva comunicazione di rinvio alle 16.
“Oggi all’Aquila davanti quel palazzo, nonostante il giorno e l’orario c’era presente una folla vera. Non falsi profili social. A quelle persone, a quelle 23000 firme raccolte su carta , nonostante gli annunci di aperture e confronti abbiamo trovato rinvii continui e catene ai cancelli“, scrivono le Guide del Borsacchio.
“Tutti hanno visto i sorrisi e l’allegria di persone civili che parlano e si comportano senza usare toni eccessivi, volgari o diffondere fake news. Oggi il meglio della regione Abruzzo, dell’impegno civico era in piazza. In queste ore si deciderà – concludono -. Noi non lasceremo distruggere la riserva nel silenzio“.
“È vergognoso che chi rappresenta le istituzioni abbia scelto di chiudersi nel palazzo e non accogliere la voce dei cittadini che, attraverso una presenza pacifica e colorata, hanno manifestato davanti al Consiglio – afferma ancora il Wwf Abruzzo -. La promessa di riaprire la discussione con il nuovo consiglio dopo le elezioni è una presa in giro. E non è certo promettendo di aumentare di qualche decina di ettari la Riserva che si potranno ingannare i cittadini abruzzesi“.
“La faciloneria con cui alcuni consiglieri di maggioranza parlano di cambiare nuovamente il perimetro della riserva, quasi che i confini di un’area protetta si possano decidere con una contrattazione al mercato, la dice lunga sulla capacità di questi consiglieri di pianificare il territorio”.
“La battaglia per la Riserva del Borsacchio non si chiude oggi. Faremo tutto il possibile affinché la riserva torni ad essere quello che deve essere“, concludono.