06 Febbraio 2024 - 10:53:22

di Redazione

“Dialogherò con i giovani e in realtà vengo qui per ascoltarli. Non mi sento di dare dei consigli a quanti vogliano intraprendere questa carriera. Sono molti fortunati a volersi occupare di arte, e spero che non ascoltino alcun consiglio da parte degli adulti. Li reputo obsoleti”.

Lo ha detto l’artista Enzo Cucchi (Morro d’Alba, Ancona, 1949), uno dei grandi maestri che hanno segnato la storia dell’arte italiana, che ha inaugurato questa mattina il nuovo anno accademico dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. E lo ha fatto a modo suo: dialogando con gli studenti e mettendosi a disposizione delle curiosità, delle paure e dei dubbi di giovani che si incamminano sulla strada della ricerca nelle arti visive.

Cucchi è tra gli artisti più prolifici e innovativi della scena contemporanea, tanto da essere diventato punto di riferimento per la giovane generazione artistica. Non è un caso, che nel 2023 il Maxxi di Roma abbia organizzato una sua mostra antologica con oltre duecento opere esposte.

Un onore per l’Accademia ospitare, per inaugurazione dell’anno accademico, un ‘altra personalità del panorama culturale internazionale. Un artista che ha saputo coniugare una lunga e consolidata carriera con un’inesausta, originalissima ricerca di immagini e sull’immagine, intesa quest’ultima come cifra di un sistema simbolico aperto, un enigma capace di più soluzioni.

Cucchi è forse l’autore più visionario e poliedrico tra gli esponenti della Transavanguardia italiana: temine coniato da Achille Bonito Oliva, anche lui ospite di una inaugurazione di anno accademico dell’Abaq per segnalare la ricerca di una nuova generazione di artisti basata sulla ripresa di tecniche e soggetti della storia dell’arte, in opposizione alle sperimentazioni oggettuali, concettuali ed evenemenziali degli anni settanta, e caratterizzata da una rinnovata attenzione per la soggettività e per il ruolo dell’artista, in contrapposizione all’afflato collettivistico, ideologico e politico che aveva segnato le Neoavanguardie.
Dagli anni ottanta Cucchi prosegue con coerenza la sua ricerca esponendo con successo nelle rassegne d’arte più significative, come la Biennale di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, e nei più importanti spazi istituzionali dedicati all’arte contemporanea (la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, il Palazzo Reale a Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l’Accademia di Francia a Roma Villa Medici, il Museo nazionale di Capodimonte a Napoli, il Musèe d’art modern di Saint- Etienne Metropole), maturando nel tempo un’esperienza eccezionale del sistema dell’arte, ma, soprattutto, restituendo l’immagine di una creatività in perenne movimento.

Una lezione preziosa l’incontro odierno con le giovani leve che l’Accademia ogni anno forma e prepara alle sfide del futuro rinnovandosi anno dopo anno per essere sempre quel modello di innovazione e ricerca che fu presupposto della sua nascita nel 1970. Nel corso dell’anno appena terminato, infatti, l’accademia ha investito moltissimo nel potenziamento delle sue strutture tecnologiche, per permettere agli studenti di lavorare con mezzi e metodologie all’avanguardia; un esempio è il braccio robotico utile per l’esecuzione di grandi opere in pietra o altro materiale. L’Abaq ha continuato a collaborare in sinergia con gli enti e le associazioni del territorio, con il Comune dell’Aquila, con il Consiglio regionale d’Abruzzo, con il Conservatorio “A.Casella”, con l’INFN e si sta lavorando per attivare la collaborazione con gli altri istituti d’eccellenza alla città: l’Università, il GSSI – Gran Sasso Science Institute.

“Con orgoglio e dopo la mia riconferma, inauguro un nuovo anno accademico – ha dichiarato il presidente Abaq Rinaldo Torderaricco di novità per la vita della nostra istituzione. Progetti innovativi resi possibili dal lavoro di tutto il personale Abaq ed in particolare da un corpo docente, che ringrazio, sempre più qualificato e consapevole del ruolo che la nostra accademia riveste per il territorio. Ci attende, infatti, un triennio, e non solo un anno, di iniziative importanti che danno lustro e faranno conoscere ancora di più la nostra istituzione come luogo di creatività e altissima formazione artistica”.

“E’ particolarmente emozionante inaugurare di nuovo, dopo due precedenti mandati, l’anno
accademico di questa prestigiosa istituzione
– ha aggiunto Marco Brandizzi neo direttore ABAQ –
Apriamo il nuovo anno con una ulteriore crescita degli iscritti, passati da 456 a 485, e con ottimi
dati sull’orientamento con 20 istituti contattati non solo in Abruzzo ma anche in Molise e
nell’anconetano. E’ stato approvato e inviato al MIUR per l’approvazione un nuovo biennio di
Fumetto richiesto esplicitamente dagli studenti e, probabilmente, il prossimo anno istituiremo un
biennio di animazione, il primo o tra i primi istituiti dalle accademie. Insomma anche questo anno
sarà ricco di progetti ed iniziative con grandi nomi che verranno a L’Aquila a trovarci nella nostra
accademia come Jan Fabre, un grandissimo artista internazionale, che sarà da noi il 14, 15 e 16
marzo prossimo per la prima rappresentazione in Italia di una sua opera teatrale.Un’occasione
eccezionale, imperdibile per il pubblico non solo aquilano”.