07 Febbraio 2024 - 10:44:27

di Martina Colabianchi

Il livello di Benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Abruzzo appare relativamente più basso rispetto alla media italiana, per quanto superiore rispetto al complesso dei territori del Mezzogiorno.

È quanto ci dice l’analisi del CRESA – Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, che si è soffermato sulla sfera denominata “politica ed istituzioni” che include i seguenti indicatori:

1. Partecipazione elettorale (elezioni europee);

2. Affollamento degli istituti di pena;

3. Amministratori comunali donne;

4. Amministratori comunali con meno di 40 anni;  

5. Capacità di riscossione dei comuni e delle Amministrazioni provinciali.

Al 2022, la maggioranza degli indicatori del dominio registra per l’Abruzzo livelli inferiori alla media nazionale e, in alcuni casi, anche del Mezzogiorno. 

Nelle ultime elezioni del Parlamento europeo (nel framework Bes la partecipazione elettorale è misurata con riferimento alle elezioni di questa istituzione, in modo da disporre di una misura comparabile a livello internazionale) nel 2019, la partecipazione alla tornata elettorale si è attestata in Abruzzo al 52,6% a fronte di una media nazionale del 56,1 per cento, per quanto ben superiore a quella delle altre regioni del Mezzogiorno.

La quota di presenza femminile nelle amministrazioni comunali abruzzesi misurata al 2022 è piuttosto bassa (28%) sia nel confronto nazionale che circoscrizionale, mostrando una relativa maggiore penalizzazione delle donne all’interno della regione per quanto in un quadro nazionale che resta ben distante dall’equilibrio di genere. In particolare, è in provincia di Pescara che si registra una’accentuata riduzione della quota di amministratori comunali donne, unico dato in controtendenza nella regione.

Resta modesta, sempre con riferimento nello stesso anno, anche la partecipazione dei giovani alle attività amministrative locali, anche in questo caso in un contesto nazionale non particolarmente brillante: appena solo il 27% degli amministratori comunali abruzzesi ha meno di 40 anni che, per quanto sostanzialmente in linea con quello nazionale, mostra tuttavia di deteriorarsi più intensamente negli anni recenti.

Per quanto riguarda l’autonomia finanziaria degli enti locali, nel 2020 il rapporto percentuale tra le riscossioni in conto competenza dei comuni abruzzesi e le entrate accertate si attesta al 75% collocandosi ad un livello inferiore rispetto a quello medio nazionale. In particolare, tra il 2019 ed il 2022 sembra diminuire in maniera più significativa la capacità di riscossione dei comuni abruzzesi appartenenti alle province di L’Aquila e Chieti.

Lo stesso indicatore, calcolato con riferimento alle amministrazioni provinciali, migliora sensibilmente, salendo all’87%, e collocandosi nettamente al di sopra della ripartizione meridionale.

A livello nazionale, nel 2022 l’indice di affollamento degli istituti di pena – misurato dal numero di detenuti presenti per 100 posti regolamentari – appare migliorato rispetto a quello critico del pre-pandemia mentre in Abruzzo sembra ancora collocarsi ad un livello piuttosto critico (pari a 113) ben al di sopra sia del livello medio nazionale che di quello del Mezzogiorno.

In prospettiva territoriale, tra le province abruzzesi si osservano differenze significative. Pescara presenta un profilo favorevole dal punto di vista della partecipazione politico/amministrativa (risulta la migliore in Abruzzo sia per la maggiore partecipazione elettorale sia per la più elevata capacità di riscossione). Per contro, la stessa provincia si distingue negativamente per il basso coinvolgimento in ruoli amministrativi comunali sia in termini di genere (bassa presenza di donne tra gli amministratori comunali) sia generazionali (la quota di amministratori comunali con meno di 40 anni è molto inferiore a quella media regionale) che invece premia particolarmente l’area chietina.

La provincia dell’Aquila presenta il minor tasso di partecipazione elettorale (48%, 11 punti percentuali in meno rispetto a Pescara) e una più bassa capacità di riscossione delle amministrazioni provinciali (69% nel 2020). Chieti, infine, si distingue non solo per la maggiore presenza di giovani sugli scranni delle amministrazioni comunali ma anche per il più basso indice di affollamento degli istituti di pena (90%).

È possibile scaricare il documento integrale al seguente link: