22 Febbraio 2024 - 19:17:08

di Tommaso Cotellessa

Continuerà ad oltranza la protesta portata avanti dai sindacati dei medici di medicina generale Fimmg, Smi, Snami e dalla Cgil, che stamattina dopo essersi riuniti insieme a tantissimi cittadini in un sit-in di protesta, sono entrati all’interno della sede della direzione strategica della Asl n°1 Avezzano-Sulmona- L’Aquila in via Saragat occupane simbolicamente una stanza.

I manifestanti non hanno alcuna intenzione di abbandonare la sede, almeno non fino a quando gli esponenti apicali dell’azienda non li riceveranno.

La decisione dell’occupazione forzata della sede viene a seguito di una mobilitazione, quella in difesa dei Nuclei di Cure Primarie, che va avanti ormai da ben due anni senza.

Sindacati, cittadini e comitati chiedono il subentro dei medici in quiescenza, così da poter far entrare all’interno del sistema sanitario giovani medici, e dunque la continuità di assistenza dei Nuclei di Cure Primarie.

La battaglia portata avanti in questi due anni, che in questi giorni vede il momento più incandescente tocca due tematiche di fondamentale importanza, quello della sanità, con particolare riferimento alla sanità di prossimità, e quello dell’occupazione di personale giovane e qualificato.

“Noi oggi siamo simbolicamente in occupazione” ha dichiarato ai nostri microfoni il segretario generale della Cgil della Provincia dell’Aquila Francesco Marrelli, il quale denunciato il fatto che, nonostante sia il direttore sanitario che il direttore amministrativo fossero all’interno del palazzo, nessuno ha ascoltato le loro istanze e instaurato un dialogo, inoltre Marrelli ha accusato di indifferenza relativamente a tale vicenda anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che ricopre anche la carica di presidente del comitato ristretto dei sindaci, ma anche la Regione Abruzzo.

“Il direttore generale dell’Asl Ferdinando Romano” ha proseguito Marrelli “adesso sta scaricando le sue responsabilità sulla carenza di fondi ma non qualche mese fa lo faceva sulla Regione Abruzzo e poi sul Sisac, l’ente regolatore. Per Romano c’è sempre una giustificazione. Ma noi invece sappiamo con certezza che c’è anche un atto amministrativo relativo alla disposizione del blocco della sostituzione dei medici in quiescenza”.

Sarebbero pesanti e inequivocabili dunque per la Cgil le responsabilità della Asl, che per mezzo delle sue scelte rischia di far allontanare giovani medici dal territorio abruzzese che senza alcun dubbio si trasferiranno in regioni che provvedono sistematicamente alla sostituzione dei medici.

“Giovani medici sceglieranno di lavorare altrove” denuncia ancora Marrelli” e sui livelli occupazionali c’è una grave criticità, perché la contrazione del numero dei medici porterà sicuramente a procedure di licenziamento per il personale sia infermieristico che amministrativo”.

La richiesta che si leva da questa protesta è prima di tutto quella dell’ascolto e del riconoscimento di una situazione di grave criticità per l’intero sistema sanitario del territorio e dunque in primis per gli utenti, che ricordiamo essere i fragili e i malati.