Avezzano: D’Amico incontra l’ordine degli avvocati nel tribunale marsicano

22 Febbraio 2024 - 19:18:50

“Ho accettato con piacere l’invito del Presidente dell’Ordine degli
Avvocati di Avezzano, Roberto Di Pietro, per discutere della
salvaguardia dei quattro tribunali sub provinciali di Avezzano, Sulmona,
Lanciano e Vasto. Il tema è di centrale importanza per la nostra
regione: avere Tribunali e Procure efficienti, e dislocate sul
territorio, significa garantire presidi di legalità in ogni angolo
d’Abruzzo. Non possiamo lamentare lentezza della giustizia e poi non far
niente per velocizzarla, anzi addirittura portare avanti logiche di
tagli e razionalizzazioni che rappresentano ulteriori ostacoli” ad
affermarlo è Luciano D’Amico, Candidato Presidente della coalizione
Patto per l’Abruzzo per le elezioni regionali del prossimo 10 marzo, al
margine dell’incontro avvenuto questa mattina nel Tribunale di Avezzano,
a cui hanno partecipato anche i rappresentanti degli Ordini di Lanciano,
Sulmona e Vasto.

“Da parte nostra – continua D’Amico – c’è il totale impegno a fare
tutto quanto possibile per mantenere aperti e operativi i Tribunali, sia
attraverso l’interlocuzione con il Governo, sia attraverso la
compartecipazione ai costi di gestione come espressamente chiesto dai
rappresentanti degli Ordini che sono intervenuti questa mattina”.

L’impegno quindi è chiaro, come lo è anche la visione:
“In Abruzzo – afferma ancora D’Amico – dobbiamo scongiurare la rincorsa
alla razionalizzazione che non si sposa assolutamente con la morfologia
del territorio e con i collegamenti vetusti di cui soffre l’Abruzzo, che
rendono le distanze ancora più dilatate. Questo vale per la giustizia,
ma anche per la sanità e per l’istruzione. La nostra è una regione
policentrica e non può assolutamente immaginare una concentrazione di
funzioni solo su alcuni centri urbani.

L’organizzazione dei territori va rispettata per funzionalità, e se
analizziamo il quadro generale dubito che la chiusura dei quattro
tribunali possa portare risparmi tali da giustificare la perdita di
quattro presidi di giustizia” conclude.