24 Febbraio 2024 - 11:45:33

di Martina Colabianchi

La Riserva del Borsacchio sta diventando quello che non dovrebbe mai essere: un punto di rottura tra i tanti, legittimi, portatori d’interesse. Non era possibile continuare a pensare che un’area come quella, oltre mille ettari tra Cologna Spiaggia, Roseto degli Abruzzi e Montepagano, potesse essere inibita per sempre a una forma di agricoltura moderna“.

Così, in una nota, il candidato di Forza Italia alle elezioni europee, Eliseo Iannini, in merito al ridimensionamento della riserva del Borsacchio che, come previsto da un emendamento approvato dalla maggioranza in Consiglio regionale lo scorso dicembre, passerebbe dai suoi 1.100 ettari attuali a meno di 25. A seguito dell’approvazione, tante le manifestazioni e le voci di protesta che si sono alzate da parte delle associazioni ambientaliste, ma anche dei gruppi politici di minoranza che, nel merito, avevano presentato a gennaio un emendamento, poi bocciato, per il ripristino dei confini originari della riserva.

La riperimetrazione attuata dalla Regione Abruzzo va incontro alle istanze degli agricoltori, ma non annulla la Riserva – prosegue Iannini -. Ne limita i confini, certo, però mette finalmente in moto quei meccanismi di reale valorizzazione dell’area che, dalla sua istituzione ad oggi, era un’incompiuta. I vecchi vincoli rendevano letteralmente impossibile ristrutturare in modo efficiente un casale, creare i presupposti per un’agricoltura moderna ed economicamente sostenibile. Gli agricoltori erano senza strutture di servizio, cantine, stalle e laboratori e, conti alla mano, svolgevano un’attività a basso reddito. Più basso di quello degli altri agricoltori che, oramai da un mese, stanno protestando in Italia, in Francia e in altri stati europei perché non riescono a tirare avanti. L’eco di quelle proteste dà ulteriore forza all’azione intrapresa dalla Regione, più volte negli anni caldeggiata dalla popolazione“.

Gli ambientalisti, che vanno comunque ascoltati, ne prendano atto. L’Abruzzo è una terra dove le attività economiche possono coesistere con la natura, salvo creare i presupposti affinché ciò avvenga. Uno dei problemi dell’eccessiva estensione della Riserva del Borsacchio era lo spopolamento, soprattutto di giovani. Non possiamo permettercelo! Anche perché lo spopolamento viene a far mancare il controllo del territorio e favorisce l’abusivismo e il proliferare di discariche abusive, che danneggiano proprio la Riserva. L’auspicio è che si apra un terreno di costruttivo confronto per il bene dell’intera area la cui sopravvivenza non può prescindere da un’agricoltura economicamente sostenibile“, conclude il candidato alle europee.