27 Febbraio 2024 - 13:28:49
di Redazione
“Torno da ministro dove è iniziato il mio percorso di ricercatore. Ho iniziato la mia carriera accademica all’Aquila nel 1998 e sono stato qui fino al 2001. Per me è stata un’esperienza molto formativa e mi ha portato molta fortuna. Voglio con questo anche rimarcare l’importanza dei piccoli atenei. Quello dell’Aquila ha poi un valore aggiunto perché si trova in una città in ricostruzione e contribuisce a ricostruirne l’identità”.
Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, presente questa mattina, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Università aquilana, nell’Aula magna “Vincenzo Rivera” del Centro congressi Zordan.
“Tra poco più di un mese saranno 15 anni dal terremoto e l’ateneo fa un enorme sforzo per proiettarsi nel futuro– ha aggiunto – Le università hanno un ruolo chiave nel nostro domani, un ruolo oggi sempre più complesso. Per questo è importante che alla missione formativa si unisca la sinergia con i portatori di interesse e le istituzioni per costituire il sistema solido. Questo ateneo dimostra una capacità, nonostante il calo demografico. Come ministro della Salute, augurando un buon anno accademico a tutti, non posso che rivolgere una attenzione particolare a quanti hanno scelto il percorso di studio per le professioni mediche e sanitarie. Mi auguro che il futuro per voi sia qui, in Italia. Stiamo lavorando affinché, al termine percorso formativo, troviate maggiori attrattività nel nostro Paese. La sanità è una priorità del governo e per questo mettiamo in campo ogni sforzo per potenziare il sistema sanitario pubblico”.
Il rettore Edoardo Alesse ha tracciato un bilancio positivo dell’anno appena trascorso, annunciando peraltro un aumento di immatricolazioni di circa il 6% rispetto allo scorso anno, “nonostante il calo demografico, la scarsa voglia dei diplomati di iscriversi all’Università e la concorrenza degli atenei telematici. Siamo un ateneo in buona salute economico-finanziaria, che, nel corso del 2023, ha reclutato circa 120 unità di personale tra docenti e personale tecnico-amministrativo” ha ricordato Alesse “e che mantiene una buona attrattività richiamando studenti e docenti da fuori città e da fuori regione, con i suoi 72 corsi tra triennali, magistrali e a ciclo unico (tra cui 15 corsi internazionali che rilasciano titoli congiunti o doppi/multipli, 12 solo in lingua inglese, ndc) tra cui il neo-istituito corso magistrale in Ingegneria delle Infrastrutture”.
Restano tuttavia, ancora da sciogliere, i nodi relativi alla ricostruzione delle sedi di Roio, dell‘ex San Salvatore e di palazzo Carli, i cui iter sono molto rallentati, ai fondi Pnrr che si esauriranno nel 2026 e ai servizi che ruotano intorno all’Università.
“Abbiamo un aumento delle immatricolazioni e questo ci riempie di soddisfazione perché vuol dire che siamo ancora molto appetibili – ha aggiunto – Credo sia importante puntare alla ricostruzione delle nostre sedi di Roio, dell’ex ospedale San Salvatore e di palazzo Carli e spero che nel prossimo anno la situazione si sbloccherà. Un obiettivo ad ogni modo per me impossibile da raggiungere entro la fine del mio mandato. Bisognerà inoltre migliorare ancora di più il rapporto con la città, in particolare in termini di servizi, strutture e borse di studio che poi sono i fattori che ci penalizzano di più nei ranking internazionali.”.
“Il mio principale impegno prima di lasciare la guida dell’Ateneo – ha dichiarato Alesse – sarà quello di far sì che la relazione tra una città distrutta da un terremoto quindici anni fa ma che sta rinascendo molto bella e la sua Università possa trasformarsi in un modello virtuoso di città universitaria o ancor meglio città della conoscenza, secondo le ben note raccomandazioni dell’OCSE. Per giungere al risultato auspicato sarà necessaria una forte sinergia con gli enti locali, con le associazioni professionali e del terzo settore, con tutti gli stakeholder e con i cittadini. A questi ultimi chiedo di accettare gli studenti come una risorsa preziosa per L’Aquila e per la rivitalizzazione del suo centro storico. La gioia di vivere che trasmettono i ragazzi è benefica per una città austera e compassata come la nostra. Anche gli stranieri, che cerchiamo con il massimo impegno di far arrivare sempre più numerosi, hanno bisogno di alloggi e di adeguata accoglienza e vicinanza. E se i nostri studenti talora eccedono con la loro serotina euforia tipica dell’età, accettiamoli con generosità e benevolenza come figli adottivi”.
Altra importante questione, quella legata ai fondi Pnrr. Saranno molte, infatti, le problematiche dal 2026, soprattutto quelle relativa alla stabilizzazione dei numerosi precari assunti, ma anche alle infrastrutture che saranno costituite in gran numero, ma per le quali non è previsto un funzionamento, nonché quelle relative ai dottorati di ricerca che si sono espansi enormemente, senza che poi sia stata aumentata la retribuzione.
“L’aumento significativo del numero di borse di dottorato ha amplificato, senza risolvere, la crisi del terzo livello di formazione e della dicotomia tra la vocazione universitaria e quella aziendale dei dottorati – ha precisato – Il massivo aumento del numero delle borse non accompagnato da un coerente incremento del loro importo, che è l’unica cosa di cui ci sarebbe un reale bisogno per garantire dignità economica ai nostri allievi, lascia tutti molto perplessi. Se non riusciremo a risolvere questo problema retributivo, difficilmente troveremo in futuro persone disposte a concorrere per queste posizioni. Queste considerazioni, cui si aggiunge l’importante ondata di assunzioni in ruoli a tempo determinato, che rischia nel momento della chiusura dei progetti, di generare molte situazioni di precarietà, non vogliono minimamente sminuire l’importanza del PNRR, cui vengono riconosciuti notevoli elementi di positività, ma solo gettare le basi per mettere in atto alcune strategie di salvataggio”.
Tra i traguardi più importanti raggiunti dall’ateneo nel 2023, Alesse ha voluto ricordare l’avvio dei corsi tenuti da UnivAQ per la Scuola nazionale dell’amministrazione, con la quale esiste una convenzione presentata un anno fa proprio nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, insieme alla presidente Paola Severino e al ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, e l’inizio dei lavori per la realizzazione del progetto Acclerate, che prevede, entro il 2026, il recupero di gran parte del complesso dell’ex Scuola Reiss Romoli, “che diventerà” ha concluso Alesse “una struttura laboratoriale multivalente atta a promuovere le attività di trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuova imprenditorialità” nonché sede per le attività future di Vitality, l’ecosistema di innovazione del Centro Italia finanziarto nell’ambito del PNRR con 120 milioni di euro di cui UnivAQ è hub e che vede coinvolte tutte e nove le università di Abruzzo, Marche e Umbria”.
Alla cerimonia hanno preso parte anche Francesco Raffaele Dais, in qualità di rappresentante degli studenti, e Antonella Di Nisio, portavoce del personale tecnico-amministrativo, (PTA), mentre la lectio magistralis è stata tenuta da Marcello Ienca, filosofo, bioeticista e professore di etica dell’intelligenza artificiale delle neuroscienze al politecnico di Monaco di Baviera e all’École Polytecnique Fédérale de Lausanne, e da Simone Gozzano, professore di Filosofia della scienza all’Università degli Studi dell’Aquila, che hanno dialogato sul tema dell’Intelligenza Artificiale applicata alla salute, tra diritto e algoritmi.