28 Febbraio 2024 - 16:53:52

di Martina Colabianchi

Nel programma operativo della sanità che la giunta Marsilio ha approvato è previsto anche l’infermiere di famiglia e di comunità, una figura contemplata anche dall’ordinamento nazionale che potrebbe rivelarsi provvidenziale per quell’agognato rafforzamento della sanità territoriale. Per questo è necessario dare da subito attuazione al piano regionale inserendo gli infermieri di famiglia nel sistema sanitario locale“.

È quanto afferma Alessandro Piccinini, candidato di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale dell’Abruzzo.

L’infermiere di famiglia è un professionista della salute che riconosce e cerca di mobilitare risorse all’interno delle comunità, comprese le competenze, le conoscenze e il tempo di individui, gruppi e organizzazioni della comunità per la promozione della salute e del benessere nella comunità – rileva Piccinini – è dunque una figura di riferimento per tutta la popolazione con particolare attenzione alle fragilità“.

In buona sostanza – aggiunge – può essere considerato il prototipo di ciò che più serve a rafforzare la sanità territoriale per avvicinarla al paziente decongestionando gli ospedali e le strutture sanitarie in generale. L’infermiere di famiglia lavora in modo proattivo, non aspetta solo le prescrizioni, ma intercetta autonomamente i suoi assistiti di cui conosce le problematiche di salute, conoscendo il territorio e i pazienti fa una valutazione dei bisogni e orienta ai servizi, fa una valutazione, indicazione e prescrizione dei presidi necessari“.

La figura dell’infermiere di famiglia, che non va confusa con quella dell’infermiere dell’Adi (assistenza domiciliare), svolge una funzione integrata e aggiuntiva che – continua Piccinini – può rappresentare un ulteriore presidio territoriale pur non potendo erogare direttamente cure infermieristiche complesse“.

Nella sanità più vicina ai cittadini e anche ai medici, in ambito territoriale, l’infermiere di famiglia ha un ruolo operativo vasto che, dove esiste, ha dimostrato quanti vantaggi sanitari ed economici produca“, conclude Piccinini.