01 Marzo 2024 - 09:54:36
di Redazione
“È inverosimile quanto abbiamo appreso nella giornata di ieri in merito al servizio di preparazione dei pasti svolto nella mensa scolastica comunale di Civitatomassa, struttura dove si cucina quotidianamente per i circa 300 bambini scoppitani”.
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di minoranza del Comune di Scoppito Alessio Albani, Emiliano Renzetti, Francesca Rossilli e Gennaro Marrone.
“Con una nota firmata dal sindaco dott. Lombardi e dalla segretaria comunale ci è stato comunicato che per ben 20 giorni (dalla data del 1° febbraio al 20 Febbraio) i locali comunali per la preparazione dei pasti della mensa scolastica sono stati utilizzati da una società esterna, per i degenti di una residenza sanitaria, senza l’autorizzazione della struttura comunale. Solo in seguito alla nostra segnalazione, gli uffici comunali hanno provveduto a diffidare la società de qua dall’utilizzare i locali comunali per attività non inerenti alla preparazione dei pasti per i bambini”, aggiungono.
“Non possiamo essere certi di come siano andate esattamente le cose avendo appreso solo la versione dei fatti riportata nella nota dai responsabili degli uffici comunali – sottolineano – Riteniamo, però, assurdo che dentro una struttura pubblica dove si svolge un servizio così importante e delicato a favore dei nostri bambini nessun amministratore di maggioranza (attualmente 9) si sia accorto che una società esterna svolge un’attività di preparazione dei pasti non autorizzata dal Comune. Riteniamo altresì incredibile che detta attività sia stata interrotta solo a seguito della comunicazione dei consiglieri di minoranza, datata 19 febbraio 2024, tramite l’ intervento del responsabile del Diritto allo Studio che ringraziamo”.
“In attesa che sulla vicenda venga fatta luce e si accertino le eventuali responsabilità dell’una e dell’altra parte da parte, ci sentiamo in dovere di chiedere, per l’ennesima volta, al dott. Lombardi, sindaco di Scoppito, di svolgere appieno e con continuità il suo compito di vigilanza sul buon andamento dei servizi affinché non vengano a riproporsi queste macroscopiche disfunzioni all’interno delle strutture comunali. Riteniamo che, se ciò non risulti possibile per qualsivoglia impedimento di forza maggiore, sia giunta l’ora di fare una seria riflessione sull’opportunità o meno di portare a scadenza il mandato amministrativo”, concludono.