05 Marzo 2024 - 10:27:33

di Redazione

“Il prossimo 8 marzo in tutto il mondo sarà sciopero femminista e transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Per l’ottavo anno consecutivo saremo in piazza anche all’Aquila e uniremo nello sciopero le nostre voci e i nostri corpi contro questo sistema violento, capitalista e patriarcale! Sarà uno sciopero fuori e dentro le nostre case, fuori e dentro il nostro mondo lavorativo, un modo per far capire che se ci fermiamo noi si ferma il mondo, che il nostro lavoro quotidiano è indispensabile ed è arrivato il momento che tutte se ne rendano conto”.

Lo rende noto l’associazione Fuori genere.

“Torniamo a riempire le strade al fianco dellә nostrә sorelle per ribadire quanto necessario e urgente sia combattere ogni quotidiana violenza, ogni discriminazione, ogni umiliazione che noi donne continuiamo a subire – l’invito dell’associazione- Noi lavoratrici autonomә, precariә o disoccupatә, noi che veniamo licenziatә se restiamo incintә, molestatә e discriminatә sui luoghi di lavoro, noi sex workers, persone LGBTQIA+ o con disabilità, noi abituatә a lavorare occupandoci di casa e famiglia senza nessun riconoscimento economico e sociale, noi mortә ammazzatә da un uomo, ancora una volta daremo voce a chi non ha una casa e sente la propria povertà come una vergogna, a chi subisce violenza istituzionale in aule di tribunale, a chi arriva scappando da guerre e miseria sperando in un futuro dignitoso. A tuttә queste donne e soggettività rivolgiamo la chiamata allo sciopero femminista e transfemminista globale”.

“Anche quest’ anno ci riprendiamo il diritto a manifestare contro un governo violento, razzista e fascista che risponde alle lotte sociali precettando e negando il dissenso e ci impegniamo a dare forza e centralità alle nostre lotte – prosegue la nota – L’8 marzo scioperiamo insieme: Contro ogni forma di violenza e discriminazione di genere, quelle private e quelle che subiamo collettivamente. Siamo stanchә delle politiche familiste e cattoliche del governo Meloni che mettono a rischio il diritto all’aborto, alla salute e all’autodeterminazione delle donne e siamo altrettanto stanchә di politiche che rafforzano il razzismo istituzionale attraverso una narrazione xenofoba e discriminatoria nei confronti delle persone migranti. Per un nuovo approccio al lavoro produttivo e riproduttivo. Per il diritto all’abitare e ad un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia, senza le quali è impossibile sottrarci a violenze e sfruttamento Per i servizi e per una assistenza sanitaria pubblici e realmente accessibili a tutte. Per incentivare e aiutare il lavoro dei CAV, richiedendo finanziamenti necessari che diano forza e concretezza a percorsi di fuoriuscita dalla violenza laici e femministi. Contro la violenza della scuola del merito e dell’umiliazione, per un’ educazione che salvaguardi le differenze e combatta sessismo e discriminazioni anche attraverso la realizzazione di percorsi educativi alla sessualità e all’affettività. Contro la violenza razzista e nazionalista, per la libera circolazione delle persone e contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle nostre vite. Contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambine prima di tutto. Ne stiamo avendo conferma in questi ultimi anni in cui le guerre vicine e lontane ci portano a prendere posizione per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale. Chiediamo il cessate il fuoco immediato e permanente, la fine del genocidio e dell’occupazione da parte di Israele e la liberazione della Palestina. Per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti. Al fianco delle popolazioni oppresse, al fianco delle donne curde, afghane e iraniane, alle donne ucraine e russe, a quelle palestinesi e israeliane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita libera dall’oppressione. Contro la crisi climatica e contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali come risorse al servizio dell’essere umano. Per una transizione ecologica ed energetica sostenibili. Contro la logica del consumo per immaginare una possibilità di esistenza alternativa allo sfruttamento dei corpi e dei territori e per creare uno spazio di relazione e lotta che ragioni su produzione/distribuzione/consumo da un punto di vista etico e ambientale. Affinché tutte le soggettività possano essere libere e affermare il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi e scegliere per sé il tipo di famiglia che desiderano. Contro l’abilismo che discrimina le persone con disabilità, per rivendicare l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti. Un giorno in cui imparare insieme a fermarsi e a scioperare contro la violenza e urlare tutte insieme che se le nostre vite non valgono, noi ci fermiamo. Ci volete isolate e impotenti, saremo marea”.