08 Marzo 2024 - 20:14:12
di Martina Colabianchi
Oggi a L’Aquila è stato il giorno dei comizi finali dei due candidati alla presidenza dell’Abruzzo in vista del voto di domenica.
In sostegno di D’Amico è arrivata nel capoluogo la neopresidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che per un pugno di voti si è imposta sull’avversario del centrodestra Paolo Truzzu.
Nonostante la pioggia sono state tante le persone radunatesi sotto al palco allestito nello spazio antistante l’Auditorium del Parco.
“D’Amico è un ottimo candidato, una persona onesta, competente, che ama la sua terra – ha detto la neogovernatrice sarda incontrando i cittadini insieme al candidato del Patto per l’Abruzzo -. Uniti, proprio come in Sardegna, possiamo battere questa destra. Marsilio ha governato malissimo, in Smart working da Roma, lasciando gli abruzzesi in bilico senza risposte e soluzioni. La sanità è allo sbando, mancano infrastrutture, i trasporti non sono efficienti, aumenta la povertà e i giovani scappano. Questo è ciò che lascia Marsilio. Mancano poche ore al voto, andiamo casa per casa a convincere più abruzzesi possibile perché il 10 marzo potete cambiare l’Abruzzo“.
Poi, dal palco, Todde lancia anche un attacco alla premier Meloni in merito a una sua dichiarazione:
“È scandalosa una dichiarazione della Presidente del Consiglio che dice che se dovesse cambiare l’amministrazione qua in Abruzzo, il Governo si comporterà diversamente. La democrazia esiste e gli abruzzesi devono applicarla. Sulla autonomia differenziata, che è quella dei ricchi, ci opporremo duramente”.
Luciano D’Amico, incontrando la stampa, lancia un ultimo appello al voto:
“Andate a votare domenica 10 marzo per far vincere la democrazia e per farci vincere. La nostra è una squadra straordinaria, che ha esperienza, competenza, capacità di lavoro e conoscenza dei problemi. Con loro possiamo portare l’Abruzzo del futuro”.
“I nostri candidati – prosegue D’Amico – sono una squadra straordinaria con esperienza, competenza, capacità di lavoro e conoscenza dei problemi. Saprà condurre un Consiglio regionale e riusciremo, insieme, a realizzare un programma di governo ambizioso ma che porterà l’Abruzzo nel futuro“.
Per quanto concerne il “peso” nazionale di una possibile sua vittoria e, quindi, del campo largo, D’Amico risponde: “Mi sento assolutamente tranquillo perché la coalizione si è formata su linee programmatiche, sui problemi che riguardano gli abruzzesi e su questo c’è un’intesa straordinaria“.
Infine, una battuta sui cosiddetti “fondi a pioggia”: “Mi giunge notizia che oggi la Giunta abbia deliberato nonostante i prorogatio, l’assegnazione di svariate decine di milioni di euro: noi annulleremo le leggi mancia, e tutto quello che dovrà essere fatto per il territorio si farà con procedure trasparenti. Aboliremo i maxi emendamenti con i fondi a pioggia“, ha concluso.
Un appello all’elettorato abruzzese per andare a votare perché “non si può tornare ai tempi bui” lo ha lanciato il governatore uscente Marco Marsilio nell’arrivare all’Aquila per il comizio a conclusione della
campagna elettorale nella tensostruttura allestita alla Villa Comunale.
“Questa – ha detto Marsilio – è la prima volta che la Regione Abruzzo ha l’occasione di garantire la continuità della prorpio governo regionale e questo è già un valore positivo. La continua interruzione dei programmi, il continuo ricambio di gente è oggettivamente stato una debolezza della nostra Regione. Abbiamo bisogno di andare avanti, sedimentare e fortificare i semi che abbiamo gettato“.
Marsilio ha rifiutato ancora una volta il paragone con le elezioni regionali in Sardegna. “L’Abruzzo è l’Abruzzo – ha sottolineato – e la Sardegna è la Sardegna, basta con questo paragone, spegneremo presto i bollori della sinistra“.
A sostenere Marsilio nella volata finale verso le elezioni, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, prima di partecipare al comizio, ha fatto visita alla chiesa di San Pietro di Alba Fucens.
“Marco Marsilio poteva stare comodamente a fare il parlamentare o il ministro, invece di ricandidarsi alla guida dell’Abruzzo – ha detto alla stampa -: gli va riconosciuta una passione civica. Questa regione non può tornare indietro, a una palude politica del passato“.
Sangiuliano, sottolineando che “la cultura è un grande antidoto contro la violenza“, ha detto di aver reso gratuito l’accesso ai musei alle donne in occasione dell’8 marzo quale “gesto di garbo istituzionale“.
“La cultura – ha aggiunto – migliora le persone e dà loro la consapevolezza di essere cittadini”. Infine, parlando delle selezioni per la Capitale italiana della cultura 2026, il ministro ha detto che “quella dell’Aquila è una legittima candidatura, come legittime sono le candidature delle altre città in corsa. Decide la commissione di esperti autonomi“.