09 Marzo 2024 - 09:58:40
di Tommaso Cotellessa
“Grazie per tutto quello che state facendo per me e per la Palestina, voi siete la nostra voce e siete parte della nostra lotta. Nonostante noi siamo sotto attacco siamo liberi, come voi che lottate per la libertà”
Nella lotta per la libertà e i diritti umani, la voce di Anan Yaeesh risuona chiara, nonostante la sua detenzione nel carcere di Terni. Queste parole, provenienti dal suo carcere, trasmettono un messaggio di gratitudine per il sostegno e la solidarietà ricevuti durante questo periodo difficile.
“Anan, cittadino palestinese residente a L’Aquila, si trova in carcere da oltre un mese senza accuse né processo, a seguito di una richiesta di estradizione da parte di Israele. Questa richiesta è stata accolta dal ministro della giustizia Nordio e tradotta dalla Corte di Appello dell’Aquila nella misura cautelare più restrittiva: la detenzione carceraria.” Così spiegano gli esponenti del Coordinamento aquilano per la Palestina.
L’avvocato di Anan ha presentato un ricorso di scarcerazione alla Corte d’Appello dell’Aquila, che si riunirà il 12 marzo per discutere della revoca della misura cautelare.
In vista di questa importante udienza, gli attivisti aquilani presenti nel coordinamento, supportati dalle associazioni Unione Democratica arabo-palestinese, Giovani Palestinesi d’Italia, Yousef Salman (Presidente comunità palestinese Roma e Lazio), Raniero La Valle (Pace-Terra-Dignità), Usb Abruzzo/Molise, Cobas Abruzzo, CGIL Abruzzo/Molise, Sinistra Italiana, Potere al Popolo Abruzzo, Partito della rifondazione comunista, L’Aquila Coraggiosa, Anpi, Anppia, Circolo Arci Querencia L’Aquila, Associazione donne TerreMutate, solidali abruzzesi con Anan Yaeesh, hanno organizzato un sit-in di protesta davanti al Tribunale in Via XX Settembre dalle ore 11.
“Anan è nato e cresciuto a Tulkarem” raccontano gli attivisti “nella Cisgiordania occupata, dove ha trascorso più di 4 anni nelle carceri israeliane a seguito della sua attività politica contro gli abusi dell’esercito occupante. Anche in Italia, Anan continua a essere un obiettivo politico, godendo da 5 anni della protezione speciale a causa delle gravi minacce che riceverebbe in Israele, dove i diritti umani per i palestinesi sono sistematicamente violati. Le accuse di terrorismo mosse da Israele contro di lui non sono altro che un pretesto per reprimere la sua lotta per i diritti del popolo palestinese. Come cittadini aquilani e abruzzesi, è nostro dovere mobilitarci per sostenere Anan e per difendere il diritto alla vita e alla libertà del popolo palestinese e dei suoi esuli. In un momento storico in cui Israele è sotto inchiesta internazionale per violazioni dei diritti umani e accusato di genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, è fondamentale che la comunità internazionale si schieri a fianco della giustizia e della libertà.“
Nel concludere il Coordinamento invita tutte e tutti a prendere parte all’iniziativa che si terrà martedì 12 marzo, dalle ore 11, davanti al Tribunale di L’Aquila in Via XX Settembre, per chiedere la revisione della sentenza di carcerazione preventiva e la liberazione di Anan Yaeesh.
“La sua libertà è la nostra libertà, e la sua lotta è la nostra lotta”