10 Marzo 2024 - 12:27:54
di Redazione
L’Aquila piange Francesco D’Ascanio che si è spento a 76 anni. Stimato architetto, aveva ricoperto anche la carica di presidente dell’Azienda per il Diritto agli studi universitari (Adsu).
Ad esprimere cordoglio, il sindaco Pierluigi Biondi.
“La scomparsa dell’architetto Francesco D’Ascanio mi addolora profondamente. Amministratore pubblico di enti e aziende, dirigente di lungo corso, L’Aquila perde un affermato e stimato professionista per la serietà e la cura che ha dedicato al suo lavoro e ai suoi affetti. A nome della Municipalità e a titolo personale, esprimo le più sentite condoglianza alla sua famiglia, alla moglie Marina, ai figli Nicoletta e Federico e agli adorati nipoti, cui rivolgo un abbraccio affettuoso”.
“La scomparsa di Francesco D’Ascanio mi lascia senza parole, sarà difficile colmare l’assenza dell’uomo, del professionista e del politico, punto di riferimento per molti con le sue capacità tecniche che ha sempre saputo declinare in politica dove si è sempre distinto per eleganza, sobrietà e rispetto”, ha scritto in una nota il senatore Guido Liris.
“Un’amicizia autentica mi legava a Francesco come alla moglie, ai figli e al genero, a cui invio un abbraccio fraterno”, aggiunge Liris.
“Grande tristezza e vicinanza alla famiglia all’odierna dolorosa notizia della scomparsa dell’architetto Francesco D’Ascanio. Professionista di notevole valore, dirigente pubblico di elevata preparazione e per alcuni anni anche amministratore civico di aperta visione e probità. Qualità indiscusse in ambito cittadino e regionale, che Francesco ha coniugato con una cifra tutta personale di attitudine all’ascolto e al dialogo, di capacità di mediazione per il Bene comune, di cultura non ostentata, di ricerca di quel che unisce piuttosto di quel che divide”, scrive Goffredo Palmerini.
“Doti rare e preziose nei tempi sguaiati ed effimeri che stiamo vivendo – aggiunge – Al talento professionale l’arch. D’Ascanio associava altri rilevanti valori umani di rispetto, sensibilità e signorilità, uniti a non comuni doti di empatia, gentilezza, garbo e ironia, anche su se stesso, a denotare le spiccate sua qualità di Uomo, oltre che di professionista, dirigente e amministratore pubblico. Non dimenticheremo il servizio reso alla Città e alle Istituzioni, il suo esempio, la bellezza della sua testimonianza di vita, vissuta con la solarità del suo sorriso, specchio d’un animo gentile e attento al prossimo. L’Aquila e l’Abruzzo devono essergli grati per quanto, a piene mani, l’architetto D’Ascanio ha dato alla comunità aquilana e regionale, in spirito di servizio, con quella sapienza ed intelligenza che travalica la quotidianità per aprirsi alla ricerca di orizzonti di più vasto respiro”