14 Marzo 2024 - 09:25:58

di Martina Colabianchi

Un noto locale di Avezzano nel mirino della Guardia di Finanza per non essersi attenuto alle prescrizioni imposte con le quali era stata limitata la presenza nello stesso ad un numero massimo di 150 persone.

In particolare, il titolare di una discoteca di Avezzano ha tenuto aperto al pubblico il locale per circa quattro anni – fino alla data del sequestro da parte dei militari delle fiamme gialle – in maniera non conforme all’autorizzazione rilasciata dal Comune di Avezzano sulla base del parere della Commissione Comunale di vigilanza locali pubblico spettacolo.

Con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e la contestuale informazione di garanzia e sul diritto alla difesa, emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, dr. Ugo Timpano, i finanzieri della Compagnia di Avezzano hanno portato a termine una complessa attività di servizio finalizzata al rispetto delle disposizioni in materia fiscale, di lavoro, previdenza e della normativa di Pubblica Sicurezza.

Il locale, non rispettando le prescrizioni, correva il rischio di favorire condizioni di potenziale sovraffollamento tali da causare un pericolo per i presenti in caso di emergenza, quando cioè sarebbe stato necessario un tempestivo e rapido deflusso dei clienti.

Le attività si sono svolte in fasi distinte: nel 2019, all’indomani della tragedia avvenuta in una discoteca di
Corinaldo (AN), tristemente nota alla cronaca giudiziaria, è stato eseguito un primo accesso ispettivo nel quale si era riscontrato un sovraffollamento in misura doppia rispetto alla capienza massima consentita, e l’impiego di 17 lavoratori in nero e/o irregolari. In ragione di ciò, la Procura della Repubblica di Avezzano disponeva il sequestro del locale.

Nel periodo post emergenza Covid-19, non rispettando le prescrizioni impartite dal citato provvedimento
cautelare, il gestore del locale aveva arbitrariamente ripreso l’attività organizzando nuovamente eventi nel locale.

Pertanto, è stato pianificato un nuovo intervento operativo nel quale, avendo anche questa volta riscontrato una capienza massima del locale superiore a quella consentita (circa 400 persone a fronte di una capienza massima di 150) con grave pericolo per la pubblica incolumità, il locale è stato sottoposto a sequestro.

Anche questa volta, come nel precedente intervento, sono stati individuati 14 lavoratori impiegati in nero e/o irregolari su una forza lavoro complessiva pari a 16 persone. Inoltre, con l’ausilio di personale appartenente al Comando Provinciale VV.FF. di L’Aquila si sono rilevati molteplici irregolarità alla normativa inerente la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per il principio della presunzione di innocenza – sottolineano i militari della Guardia di Finanza – la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.