19 Marzo 2024 - 10:46:53
di Redazione
Dopo lo sciopero nazionale del 16 gennaio e quelli abruzzesi di Pescara e L’Aquila, sono scesi ancora in piazza, questa mattina, davanti alla sede del tribunale dell’Aquila, fonici, trascrittori e stenotipisti forensi per chiedere un tavolo permanente per contrattare modalità e tempi dell‘internalizzazione di tutti i lavoratori, 1500 in Italia e 200 in Abruzzo e garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali nel cambio appalto.
Ancora nessuna risposta dal ministro e dagli Uffici del Ministero della Giustizia, affermano i lavoratori, che chiedono chiarezza sul futuro “e non più la precarietà di un appalto esterno al ministero che cambia ogni due anni”.
“Vogliamo chiarezza nei confronti del futuro perché da quando è uscita la riforma Cartabia i lavoratori vivono sostanzialmente in uno stato di confusione e di incertezze nei confronti di quello che sarà il loro futuro sia a livello occupazionale che salariale – spiega Vincenzo Quaranta di Filcams Cgil Abruzzo e Molise – Quindi la prima richiesta che abbiamo fatto al ministero della Giustizia è la certezza, la seconda è l’avvio di un tavolo per l’internalizzazione di queste persone, perché è un servizio che non può continuare a essere al di fuori e quindi in appalto al ministero, ma deve essere integrato all’interno dei servizi del ministero stesso. Abbiamo chiesto anche che i percorsi di formazione vengano svolti direttamente dal ministero, così da fare acquisire ancora nuove professionalità che vanno verso il futuro di quella che sarà una nuova giustizia anche più sviluppata tecnologicamente”.
“E’ necessario quindi un processo di internalizzazione immediatamente per avere stabilità, perché non è possibile che si cambi ogni due anni lasciando nell’insicurezza questi lavoratori”, conclude.