Nuove scogliere a Pineto: il WWF presenta il ricorso al TAR dell’Aquila
20 Marzo 2024 - 12:00:42
Paolo Febbo del gruppo dei “legali del panda”, ha presentato un ricorso
al Tribunale Amministrativo dell’Aquila sui lavori previsti dalla
Regione Abruzzo per il terzo lotto delle opere di difesa della costa a
nord della Foce del Torrente Calvano nel Comune di Pineto. Un’opera che
prevede la realizzazione di sei setti di scogliere emerse lunghe
ciascuna 90 m, a 100 m dalla riva e poste a solo 200 m dal confine nord
dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”.
Il WWF, che aveva già in precedenza sollevato obiezioni rispetto alle
opere da realizzare sia per quanto riguarda la procedura seguita sia per
gli impatti che esse possono avere sull’erosione costiera e sulla vicina
area protetta, ha richiesto l’annullamento del giudizio del Comitato VIA
della Regione Abruzzo favorevole all’esclusione della procedura di
Valutazione di Impatto Ambientale e degli atti ad esso conseguenti come
la Delibera di Giunta Regionale n. 31 del 31.01.2023.
L’intervento dell’Associazione mira a impedire la realizzazione di un
intervento all’interno di un sito di importanza comunitaria, nei
confronti del quale non sono state, anche per evidenti ed incredibili
errori sulla esatta localizzazione del sito, verificate le possibili
incidenze negative. I lavori, infatti, interessano il tratto di costa
dell’unità fisiografica UF3 – “Foce del Vomano-Foce del Saline” e
soprattutto, sembrano interessare la vicina “Area Marina
Protetta-SIC/ZSC IT7120215-Torre del Cerrano”, sito di interesse
comunitario (SIC/ZSC).
“Nella specie, quindi, – spiega l’avvocato Francesco Paolo Febbo –
avrebbero dovuto essere adottate tutte le misure precauzionali e di
cautela necessarie, ai fini della sua protezione; invece, il
procedimento seguito presenta numerose “anomalie” (finanche, una errata
individuazione dell’area di intervento e della collocazione del
SIC/ZSC), che l’Ente gestore “Area Marina Protetta Torre del Cerrano”,
che, come noto, deve essere obbligatoriamente “sentito” ed il cui parere
è imprescindibile, ha più volte evidenziate e stigmatizzate, senza
risultati concreti.”
In sintesi, il progetto avrebbe dovuto essere assoggettato a V.I.A. e
V.Inc.A., in quanto il Sito Natura 2000 era in posizione diversa da
quella descritta nello Studio Preliminare Ambientale, e anche per
questo, non erano state valutate le possibili incidenze negative
dell’intervento su di esso.
Inoltre, il “Piano di difesa della Costa dall’erosione, dagli effetti
dei cambiamenti climatici e dagli inquinamenti” approvato dalla Giunta
regionale con delibera n. 526 del 31.08.2020, ha assoggettato tutto il
tratto di costa, dalla Foce del Vomano alla foce del Calvano (circa Km
5) a detto regime di “Conservazione/Valorizzazione” nel quale restano
esclusi gli “Interventi di nuovo impianto di sistemi di difesa” in cui
sembra ricadere la “realizzazione 3° Lotto delle Opere di Difesa della
Costa nel Comune di Pineto (TE) località litorale nord della foce del
torrente Calvano, completamento delle opere di difesa della costa”, che
dovrebbero essere previsti solo ed unicamente per il regime di piano
“nuovo impianto (NI)”.
Di fatto le opere, come previsto nello Studio Preliminare Ambientale
della Regione, prevedono un arretramento della linea di riva di 18 m nel
tratto a nord dell’AMP “Torre di Cerrano” che si cercherà di mitigare
con ripascimenti da 700.000 euro ogni anno!
Ancora uno sperpero di fondi pubblici per intervenire sugli effetti
dell’erosione costiera e non sulle cause che la originano.