23 Marzo 2024 - 11:37:10

di Martina Colabianchi

Una vita vissuta da inviato sul campo e dietro le quinte dell’informazione radiotelevisiva: è il racconto di 30 anni di carriera che Massimo Mapelli, vicecapo della redazione cronaca e inviato del tg La7, ha affidato ad un libro dal titolo “Ad alta voce. Vita da giornalista. Sul campo e dietro le quinte“, edito da Baldini e Castoldi e presentato ieri alla libreria Colacchi in centro storico all’Aquila.

Il capoluogo di regione è stato spesse volte toccato dall’attività del giornalista, che all’Aquila ferita dal terremoto del 2009 ha dedicato tanto lavoro. Proprio per questo, e proprio nel cuore del centro storico aquilano, è stato possibile ripercorrere quei tragici momenti anche grazie al sostegno del collega Giustino Parisse che lo ha accompagnato durante la presentazione.

L’evento è stata anche occasione, però, per tracciare un quadro sullo stato dell’arte dell’informazione e dell’editoria in Italia e sui cambiamenti in atto a livello tecnologico e informatico.

La pandemia prima, i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente hanno completamente cambiato il modo di intendere le notizie sui media – ha detto il giornalista ai microfoni de LaQtv -. La disinformazione è un rischio grande che corrono, in prospettiva, l’editoria e il giornalismo. Occorrono nuovi strumenti per riuscire a cavalcare nel modo migliore, con una nuova generazione di giornalisti, le nuove piattaforme e cercare di affrontare con grande accuratezza anche il lavoro di fact-checking, cioè la verifica delle notizie con strumenti nuovi“.

L’editoria è in difficoltà e in grande trasformazione, – prosegue – con un futuro in parte da ricostruire. La stampa cartacea è in una fase di perdita tendenziale di peso rispetto all’informazione nel suo complesso, ma l’avvento delle nuove piattaforme delle più grandi testate, ma anche di quelle della stampa locale, possono in qualche modo riequilibrare questa perdita di attenzione che c’è da parte del pubblico. Consideriamo che il pubblico che compra ancora il giornale è più avanti negli anni, mentre il pubblico giovanile deve essere riconquistato in altri modi“.

Il libro è impreziosito dalla prefazione del direttore del tg La7, Enrico Mentana:

“Lo ringrazio, lavoriamo insieme da quasi quattordici anni ed è molto importante che tra la direzione e le componenti della redazione si crei nel tempo una sintonia e una consonanza di vedute perché il prodotto giornalistico quotidiano è una dura fatica”.

Tra le tante esperienze lavorative raccolte all’interno del libro, il viaggio in Antartide: “Una delle cose più belle che mi è capitato di poter fare, un’esperienza in cui è stato possibile, anche come cronista, capire i grandi scenari dei cambiamenti climatici. Queste sono cose che sembrano molto astratte ma che, in realtà, quando ci si trova a mettere i piedi in queste terre così remote ci si rende conto di quanto siano effettivamente concrete“.

Alle nuove generazioni di giornalisti e aspiranti tali, infine, Mapelli dà preziosi consigli: “Ci siano sempre entusiasmo, curiosità e uno studio continuo, oltre all’importanza di cavalcare i nuovi linguaggi dell’informazione“.