28 Marzo 2024 - 13:48:28
di Redazione
Il settore Avvocatura del Comune dell’Aquila rende noto che con la sentenza numero 155 odierna il TAR Abruzzo – L’Aquila ha rigettato il ricorso proposto dal Comune dell’Aquila per l’annullamento del provvedimento con cui l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie delle Infrastrutture Stradali e Autostradali ha limitato fino al 30 aprile 2024 l’esercizio della Funivia del Gran Sasso, con prescrizione della sostituzione delle quattro funi portanti.
Se ne prende atto, pur ritenendo la piena sussistenza dei gravi vizi dell’atto impugnato e pur rilevando che tutti gli approfonditi controlli eseguiti sulla funivia – i più recenti sono stati conclusi nel corso di questa settimana – assicurano la piena sicurezza dell’impianto e la regolarità del suo esercizio. Il Comune si riserva di impugnare la sentenza.
La vicenda ha allarmato, soprattutto sul fronte lavoro, il Segretario Generale CGIL Francesco Marrelli, il Segretario Cgil alla mobilità Domenico Fontana e il Segretario Generale Filt-Cgil Andrea Tucceri Cimini che chiedono che si convochi, urgentemente, un tavolo di confronto sul tema.
“Ci si è affidati alla speranza – scrivono in una nota -. Si è sperato nell’intervento esterno riparatore. Si è perso un tempo prezioso per programmare i necessari interventi risolutori. Lo avevamo chiesto lo scorso 21 marzo in sede della Conferenza dei Capigruppo, avevamo sollecitato risorse, interventi e progettualità. Oggi il TAR dell’Aquila ha fatto risuonare la campanella, la ricreazione è finita. E’ ora necessario adoperarsi senza indugi e senza tentennamenti per ricercare le necessarie risorse per rendere di nuovo operativa e funzionale la Funivia del Gran Sasso. E’ necessario adoperarsi per mettere in sicurezza i circa 50 lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato e stagionali, vittime incolpevoli della drammatica vicenda“.
“È necessario che la proprietà della partecipata, il Consiglio Comunale della città dell’Aquila, assuma il necessario protagonismo a servizio di un bene pubblico e collettivo. E’ necessario che si convochi urgentemente un tavolo di confronto con tutti i portatori di interesse, al fine di ricercare, con solerzia, le più efficaci azioni per limitare e superare il disastro annunciato e sottovalutato. Non è più il tempo delle sterili polemiche e delle posizioni contrapposte. Per il bene della città e di tutta la comunità, per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori, per il bene di tutti gli operatori economici che intorno ed attraverso quella infrastruttura vivono è necessaria responsabilità, azione e comunità di intenti”.
“Noi ci poniamo a servizio della ricerca delle soluzioni necessarie – prosegue la nota -. È urgente scongiurare la possibile perdita del bacino di traffico contribuito che, attraverso la partecipata, il Comune dell’Aquila eserciterà fino al prossimo 30 aprile. Non sarà sufficiente essere tempestivi, ma bisognerà peraltro tutelare un servizio essenziale, in una città che sconta già carenza di risorse adeguate e pubbliche a garanzia della mobilità collettiva. Bisogna vigilare affinché quelle necessarie risorse non vengano distratte altrove. Per farlo è necessario agire collettivamente e velocemente. Non si può immaginare di perseguire un contenzioso amministrativo, lungo e dall’esito incerto, come unica soluzione possibile. La stagione invernale terminerà a breve quella estiva rischia di non aprirsi con il conseguente danno economico e soprattutto d’immagine per l’intera comunità“.
Le opposizioni chiedono le dimissioni dell’Amministratore Unico Dino Pignatelli
“L’ultima volta solo dieci giorni fa avevamo denunciato pubblicamente che sul Centro Turistico del Gran Sasso l’amministrazione stava giocando alla roulette russa. Avevamo ribadito anche in quella occasione che si era deciso di navigare a vista sulla pelle dei lavoratori e sulla pelle di tutto l’indotto della montagna. Se era legittimo fare il ricorso contro l’Ansfisa che prescriveva la chiusura della funivia al 1 maggio, era altrettanto suicida affidarsi solo a quel verdetto e non programmare per ora e per tempo un piano alternativo che guardasse alla sostituzione delle funi. Ora il futuro è stato tracciato dal rigetto del ricorso proposto dal Comune dell’Aquila per l’annullamento del provvedimento della Ansfisa: il 1 maggio la funivia sarà chiusa e ne siamo venuti a conoscenza solo da una stringata nota stampa del Comune dell’Aquila. Una nota nella quale non viene riportata neanche una dichiarazione del sindaco della città che, del resto, non abbiamo avuto mai l’onore di vedere nelle numerose commissioni svolte sul tema“.
Così una nota a firma dei consiglieri comunali di minoranza Paolo Romano, Lorenzo Rotellini, Stefano Palumbo, Elia Serpetti, Stefania Pezzopane, Stefano Albano, Emanuela Iorio, Alessandro Tomassoni, Massimo Scimia, Simona Giannangeli, Enrico Verini e Gianni Padovani.
“Si delinea sempre più chiaramente – proseguono – che il futuro della montagna non sia una priorità di questa amministrazione o forse, peggio, che la stessa non sia in grado di occuparsene. Del resto, già mesi fa formalizzammo ufficialmente, in Consiglio comunale, le dimissioni dell’Amministratore Unico, Dino Pignatelli, respinte poi in quella sede dalla maggioranza: crediamo che oggi sia più che mai necessario tornare a chiederle“.
“È inoltre necessario che il sindaco venga a riferire in un Consiglio straordinario sul CTGS come intende affrontare la situazione e su come intenderà tutelare i lavoratori nei prossimi mesi“, concludono.