02 Aprile 2024 - 09:26:42
di Redazione
Il giudice del lavoro dell’Aquila, Giulio Cruciani, riconosce a due docenti precari, rappresentati difesi dall’avvocato Salvatore Braghini della Gilda Insegnanti, il diritto a fruire della carta elettronica del docente, ossia del bonus annuo di 500 euro, istituito nell’a. s. 2015-2016 per l’aggiornamento professionale ma per il solo personale di ruolo.
Con la carta docente è possibile acquistare pc, tablet, software, libri nonché pagare corsi, abbonamenti al cinema e teatro ed ora anche i corsi abilitanti da 30 o 60 CFU di nuova istituzione presso le Università.
Secondo il Tribunale dell’Aquila, “l’interpretazione della Corte di Cassazione – che si è pronunciata sulla vertenza nell’ottobre 2023 richiamandosi alla Direttiva 1999/70/CE – “è condivisibile perché è conforme anche ad altra normativa nazionale che si ritiene legittima”.
Con una previsione normativa del giugno 2023 (il c.d. “decreto salva infrazioni”), il Ministero dell’istruzione ha esteso il diritto al bonus anche al personale docente con supplenze annuali (contratto al 31 agosto) lasciando però fuori i docenti con supplenze fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), che sono la maggior parte del personale precario.
Ma il Giudice del lavoro del capoluogo abruzzese ha accertato la sussistenza del diritto alla fruizione anche ai ricorrenti, che avevano svolto supplenze al 30 giugno per svariati anni, riconoscendo loro non solo il diritto al bonus ma anche a percepire le somme non accreditate nell’apposito borsellino elettronico per ogni anno di insegnamento, 2000 euro a docente.
Il Tribunale ha altresì condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito, aspetto peculiare della sentenza, a liquidare anche “la maggior somma tra gli interessi legali e la rivalutazione monetaria calcolata dalla data del diritto all’accredito sino alla concreta attribuzione”.
Questi ultimi dovranno ora inviare una mail al servizio istituito dal Ministero per l’esecuzione
delle sentenze, allegando il provvedimento giudiziale ed attendere l’accredito della somma.
L’avvocato Braghini stigmatizza la scelta del Governo di non estendere il beneficio anche per i
precari che svolgono supplenze inferiori alla durata annuale “poiché in questo modo – afferma – si disconosce la professionalità di docenti che, di diverso rispetto ai supplenti che lavorano fino al 31 agosto, hanno solo due mesi estivi non retribuiti. E ciò, oltre ad essere ingiusto, è anche
vessatorio”.