07 Aprile 2024 - 17:10:10
di Angelo Liberatore
Davanti agli oltre 5mila spettatori del “Gran Sasso-Acconcia” L’Aquila fa suo di misura lo scontro al vertice con la Sambenedettese.
Prima del fischio iniziale il Presidente della Sambenedettese Vittorio Massi consegna un mazzo di rose bianche (in ricordo delle vittime del sisma del 6 aprile 2009) al Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ed all’Amministratore del sodalizio calcistico aquilano Goffredo Juchich.
Ricordo del terremoto di quindici anni fa che viene onorato anche dalle due tifoserie.
Imponente la coreografia neroverde con le parole “memoria e appartenenza” preparata da parte della curva aquilana, mentre i 600 supporters della Sambenedettese issano uno striscione che ricorda la forza del popolo aquilano nel reagire e rialzarsi dopo il sisma.
Poi spazio al calcio giocato.
La cronaca si apre al quinto.
Punizione dal limite in favore della Sambenedettese, della battuta si incarica Arrigoni ma il tiro è centrale e facile preda di Michielin.
Replica dell’Aquila un minuto più tardi: recupero palla e percussione centrale di Banegas, il 10 aquilano arriva fino al limite dell’area, si aggiusta la sfera e va al tiro con il pallone che si stampa sul palo ad Ascioti battuto.
Sessanta secondi dopo, sempre lato L’Aquila, è Marcheggiani ad andare vicinissimo al bersaglio grosso con il pallone che va a scheggiare il palo.
Al quarto d’ora proteste della Sambenedettese per un tocco di braccio in area aquilana, giudicato però involontario dal direttore di gara.
Cinque minuti dopo finisce sul fondo il diagonale del 3 aquilano Giuliodori.
Giuliodori che ci prova poi anche al trentaseiesimo, ma il suo piattone è largo e non impensierisce Ascioti.
Prima dell’intervallo cambio obbligato in casa L’Aquila: si fa male Origlio, al suo posto entra Mantini.
La ripresa si apre con il tentativo ospite di Martiniello, che vede Michielin fuori dai pali e prova a beffarlo dalla distanza ma non trova la porta.
Stessa sorte, al decimo, sul fronte aquilano, per un diagonale griffato Giuliodori.
Passano cinque minuti e la gara si sblocca con il vantaggio dell’Aquila: Bellardinelli riparte di gran carriera sulla fascia di competenza e poi serve Giuliodori, il numero 3 va al traversonre verso il centro dell’area cercando Marcheggiani, Sbardella prova l’anticipo in scivolata ma così facendo infila il pallone alle spalle del suo portiere Ascioti.
L’Aquila dopo il vantaggio continua a tenere bene il campo.
Poco dopo la mezz’ora ci prova Angiulli da lontano ma non inquadra il bersaglio grosso.
Nei sei minuti di recupero L’Aquila non soffre praticamente mai ed al triplice fischio finale può fare festa con tutti i suoi tifosi.
Vista la forza fisica e mentale mostrata dalla squadra di mister Cappellacci sognare la Serie C, all’ombra del Gran Sasso, è più che lecito.
Tutte le foto allegate sono di Marcello Spimpolo.